Una nuova emozionante serata di musica jazz si è tenuta al Jazz cafè 3.0 di Frattamaggiore con Simone Clarelli quartet e Pietro Condorelli. Davanti ad un pubblico di cultori del genere i due musicisti, accompagnati dal quartetto storico di Clarelli, si sono esibiti in una performance molto apprezzata. Il sax di Clarelli propone un jazz ancorato al filone black, sintesi di un ritmo proveniente dall’Africa che si fonde con la cultura occidentale. Il risultato è un’improvvisazione ritmica, in cui emerge l’inconfondibile e caratteristico timbro di Clarelli, il cui sax alto, dopo anni di lavoro e di studio, si avvicina più alle sonorità di un sax tenore, in cui si mescolano le influenze più antiche di Don McLean e quelle contemporanee di Kenny Garret, fino ad arrivare ad uno stile assolutamente personale.
Ospite d’onore è stato il chitarrista campano Condorelli, punta di diamante del panorama jazzistico italiano, che vanta importanti collaborazioni nazionali e internazionali. Nel 2011 ha ottenuto il primo posto come miglior chitarrista jazz al Jazzit Award, il concorso indetto ogni anno dall’omonima rivista musicale. Negli anni Novanta, oltre alla sua collaborazione con gli Area, noto gruppo progressive, che insieme alla Premiata Forneria Marconi ha avuto successo nel panorama musicale italiano, ha conseguito anche un riconoscimento quale miglior nuovo talento grazie alla pubblicazione del suo primo album personale intitolato Guitar Style Journey. Sempre nello stesso periodo, ha intrapreso il percorso dell’insegnamento che lo ha portato ad essere tra i più autorevoli protagonisti della didattica musicale. Attualmente è titolare della cattedra di jazz presso il conservatorio di Napoli “San Pietro a Majella”. Non è la prima volta che il sax di Clarelli e la chitarra di Condorelli si incontrano artisticamente per offrire una performance che ha coinvolto e trascinato il pubblico con un mix di brani di Garret, McLean, Scofield , oltre che con composizioni originali.
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