Gli enormi falò ottenuti dalla combustione di cataste di legno, i cosiddetti “fuocarazzi” napoletani, dovrebbero avere la funzione di purificare dai mali. Sembra però che il loro influsso non abbia funzionato un paio di giorni fa, nel borgo di Sant’Antonio Abate, in provincia di Napoli, dato che la loro presenza non ha impedito a scene vergognose di verificarsi. Un gruppo di giovani teppisti, una baby gang, ha aggredito con sassi e bastoni i locali agenti di polizia, accorsi semplicemente a spegnere le fiamme. Scene che diventano ancora più vergognose quando si scopre che i ragazzi in questione sono giovanissimi, alcuni minori di quattordici anni.
Una baby gang, teppisti in erba, giovani delinquenti. In qualsiasi modo li si voglia chiamare è opportuno sottolineare la loro età, che sicuramente non dovrebbe essere caratterizzata da atti vandalici e lancio di pietre verso le forze dell’ordine. Gli agenti, intervenuti per bagnare il legno e impedirne così la combustione, stavano solo svolgendo il proprio lavoro. Una volta terminata l’operazione, non potevano certo prevedere cosa sarebbe successo di lì a poco. Hanno scelto, tuttavia, di non caricare la baby gang, di indietreggiare e mostrare senso del dovere, a differenza dei ragazzini che hanno accompagnato la ritirata con risate e cori di vittoria.