Anche i sindacati, sollecitati in modo brusco e deciso da migliaia di loro iscritti, scendono in campo nella contesa sempre più divisiva (quasi una guerra ideologica, ormai) che si sta sviluppando in Italia e in Campania intorno alla scuola al tempo del Covid-19 e, in particolare, intorno al rientro degli studenti in aula con la ripresa della didattica in presenza. La vice segretaria della Cgil, Gianna Fracassi, e il segretario generale della Flc Cgil, Francesco Sinopoli, hanno infatti scritto proprio oggi una lettera (eccola qui) ai ministri dell’Istruzione Lucia Azzolina e della Sanità Roberto Speranza, chiedendo dati certificati riguardo alla diffusione del contagio in ambito scolastico. “Noi crediamo – si legge nella lettera – che la funzionalità delle scuole, in questa difficile situazione in cui sono messi a dura prova la professionalità del personale e il rapporto con gli alunni e le famiglie, passi attraverso la disponibilità dei dati relativi ai contagi dei singoli istituti e dei singoli territori, che consentirebbe una gestione razionale, calibrata e trasparente dell’attività educativa su tutto il territorio nazionale. L’appello alla conoscenza di dati certi e consultabili – prosegue il testo – viene anche da importanti esponenti della comunità scientifica, secondo i quali l’opportunità di salvaguardare l’equilibrio tra il diritto alla salute pubblica e il diritto all’istruzione per tutti non può che fondarsi sull’analisi di dati certificati. Privati di questi ultimi, e basandosi solo su casistiche empiriche e parziali, ci dicono gli scienziati, non è possibile alcun giudizio di merito sulla reale sicurezza in ambiente scolastico”.
Cgil e Flc chiedono, dunque, “che vengano messe in campo tutte le azioni necessarie per avere dati attendibili, eventualmente agendo anche su base campionaria. In più, è necessario verificare e fornire indicazioni sulle attuali disposizioni in tema di distanziamento personale che sono alla base dei protocolli di settore, alla luce delle varianti del virus che si stanno sviluppando. È forte il rischio – aggiungono i rappresentanti sindacali – che in assenza di un impegno concreto e visibile su questi aspetti si amplieranno le divisioni tra Regioni e Governo, aumenteranno le conflittualità all’interno della comunità scolastica, si moltiplicheranno le contestazioni attorno a misure che appaiono opache e talvolta pericolosamente strumentali. Solo con informazione e consapevolezza si eleva il livello della necessaria condivisione delle scelte che man mano vengono assunte, sia a livello centrale che a livello territoriale. Per quanto sopra esposto – conclude la lettera – chiediamo un incontro urgente sui temi in oggetto”.
Intanto, dopo che ieri pomeriggio la Regione Campania aveva dovuto attenersi anche tramite ordinanza alla decisione del Tar campano, che aveva disposto – accogliendo il ricorso di alcuni genitori – il rientro in aula immediato per gli studenti delle quarte e quinte elementari, da lunedì per quelli delle medie e dal 1 febbraio per quelli delle superiori, il presidente Vincenzo De Luca è voluto ritornare ancora sull’argomento, soffermandosi a sua volta indirettamente sulla questione dell’assenza di dati certi sui contagi in aula: “Ma pensate che non siamo consapevoli dei problemi che si determinano con la didattica a distanza? Qualcuno può immaginare questo? Quello che considero sconcertante – s’è chiesto polemicamente De Luca – è il non riuscire a tenere presenti i due elementi: la necessità di riprendere l’attività scolastica in presenza, che è un’esigenza vera, e la necessità di contemperare questa esigenza con i dati dell’epidemia, vale a dire con la necessità di garantire la sicurezza degli studenti, del personale scolastico e delle famiglie“.

Segui già la pagina Facebook Il Crivello.it?
Commenti riguardo questo post