Il Museo archeologico nazionale di Napoli (Mann) è protagonista del film documentario Agalma, scritto e diretto da Doriana Monaco, che, selezionato alle diciassettesima edizione delle Giornate degli autori di Venezia 77, sarà proiettato in anteprima assoluta mercoledì 9 settembre alle ore 21.30 nella Sala “Notti Veneziane – L’Isola degli Autori” al Lido di Venezia. Prodotto da Antonella Di Nocera per Parallelo 41 Produzioni e Lorenzo Cioffi per Ladoc, in collaborazione con l’Archeologico diretto da Paolo Giulierini e con il contributo di Regione Campania e di Film Commission Regione Campania, Agalma, dal greco ‘statua’, ‘immagine’, si avvale delle voci di Sonia Bergamasco e Fabrizio Gifuni per raccontare la quotidianità di uno dei più importanti musei del mondo, che ha aperto le porte alla giovane regista allieva di Filma P-Atelier di cinema del reale di Ponticelli.
“Con mia sorpresa – dichiara Doriana Monaco – quando sono approdata al museo lo scenario era tutt’altro che immobile, in virtù dei numerosi cambiamenti in corso che mi hanno catapultato in un universo dinamico. Seguire la vita del museo per quasi tre anni mi ha dato l’opportunità di scoprire un universo altrimenti inaccessibile – penso al mondo sommerso dei depositi – e filmare momenti memorabili come lo spostamento della scultura dell’Atlante Farnese, il ritorno della statua di Zeus dal Getty Museum o l’allestimento della mostra sulla Magna Grecia nelle sale con i pavimenti costituiti dai mosaici di Pompei. L’archeologia come materia viva, dunque, ecco uno dei temi del film. La necessità era quella di trovare una chiave che sovrapponesse lo sguardo archeologico a quello cinematografico, depurandolo dall’elemento divulgativo che spesso accompagna i documentari archeologici per affidare il più possibile il racconto a trame visive”.

Il film, però, è anche un omaggio al classico Viaggio in Italia di Roberto Rossellini: al centro del racconto c’è il rapporto segreto e sempre nuovo che nasce tra i visitatori e le meraviglie dell’antichità greco-romana, ma anche il respiro appassionato di chi pianifica ogni giorno la vita del museo. Tutto fa emergere il Mann come un grande organismo produttivo, che rivela la sua natura di cantiere materiale e intellettuale.
Molto soddisfatto il direttore Giulierini: “Questo progetto mi ha subito entusiasmato. Chi lo ha realizzato ha vissuto questi straordinari anni al Mann dall’interno, con noi. Il lavoro è stato lungo, scrupoloso, e potrei dire assolutamente inedito dal punto di vista della narrazione. Ed è per questo che abbiamo deciso non solo di aprire le porte del Museo, ma anche di sostenere questa produzione e di accompagnarne il percorso. Con Agalma proviamo a raccontarci attraverso uno sguardo giovane ed entusiasta. Con l’ambizione di una operazione culturale di respiro internazionale”.
Agalma coglie la bellezza del Mann non solo nell’evidenza dei suoi incantevoli tesori di arte classica, ma anche nelle relazioni intime e invisibili che si realizzano al suo interno. Nell’illusoria immobilità del grande edificio borbonico che ospita il Museo, un vortice di attività offre nuovo respiro a statue, affreschi, mosaici e reperti di varia natura. Il docufilm, che ha ricevuto la menzione speciale al Perso Lab 2019, osserva ciò che accade ogni giorno negli ambienti del museo, soffermandosi sulla quotidianità dei lavoratori, alle prese con interventi delicatissimi che necessitano di cura, tempo e manutenzione costante. Le opere che vivono e vibrano da secoli sono monitorate come corpi viventi. Tutto ciò accade mentre giungono visitatori da ogni parte del mondo, che popolano le numerose sale espositive sotto l’occhio apparentemente impassibile delle opere, protagoniste e spettatrici a loro volta del grande lavorio umano.
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