Il Napoli espugna Marassi e conquista la settima vittoria negli ultimi otto match di Serie A disputati. Gli azzurri propongono anche sul campo del Genoa un calcio piacevole e manovrato e, al tempo stesso, mostrano una condizione atletica in continua crescita. La vittoria contro i rossoblu è limpida e non viene mai messa in discussione.
Al fischio d’inizio del signor Mariani, Nicola schiera i suoi col 3-5-2, con Perin tra i pali; Goldaniga, Zapata e Masiello trio difensivo; Biraschi, Behrami, Schone, Cassata e Barreca a centrocampo; e la coppia offensiva Pinamonti-Sanabria. Gattuso, invece, risponde col consueto 4-3-3 e Meret in porta, quartetto difensivo composto da Hysaj, Maksimovic, Manolas e Mario Rui; trio di centrocampo con Elmas, Lobotka, Fabian Ruiz; e il tridente leggero Politano, Mertens, Insigne. Il Napoli inizia con grande aggressività e prende immediatamente il controllo del gioco, schierandosi stabilmente nella metà campo genoana e accerchiando gli avversari con un possesso palla veloce e avvolgente, senza dare punti di riferimento grazie al movimento continuo di tutti i suoi uomini offensivi e a quel valzer di tagli e contro-tagli capaci di mandare in tilt sistemi tattici ben più rodati di quello dei rossoblu.
Dopo sette minuti di assedio, gli azzurri trovano il vantaggio con un bel movimento in area di Elmas, lesto a raccogliere un rimpallo e tirare alle spalle di Perin. Dopo oltre tre minuti di attesa e un “on field review” dell’arbitro Mariani, però, il gol è annullato per un tocco di mano di Manolas precedente al tiro del compagno. Il Napoli, comunque, continua a correre e pressare, facendo girare il pallone sempre con velocità e ricamando piacevoli trame offensive anche nei minuti successivi. Le occasioni per i partenopei si susseguono a buon ritmo, col portiere del Genoa bravo prima su una girata di Elmas e poi su un tiro di Mertens. Ma anche i grifoni, seppur un po’ all’improvviso, si rendono pericolosi in un’occasione, grazie a una bella conclusione al volo di Cassata da dentro l’area: Meret, però, è molto pronto a deviare sul palo e salvare i suoi. Al primo minuto di recupero, comunque, arriva il quasi inevitabile vantaggio partenopeo, grazie a Dries Mertens, abile a piazzare a giro il pallone alla sinistra di Perin, finalizzando un’azione molto bella della sua squadra. Alla fine del primo tempo, c’è una statistica che spicca su tutte le altre: 74% di possesso palla per il Napoli.
La ripresa, però, inizia sotto un segno diverso, con gli azzurri distratti e i genoani, invece, che prima si rendono pericolosi con Pinamonti e poi, su calcio d’angolo, pareggiano grazie a un impetuoso colpo di testa a centro area di Goldaniga, che ha la meglio su Maksimovic e batte Meret. Il Napoli sembra accusare un po’ il colpo e per qualche minuto si mostra persino leggermente intimidito di fronte alla maggiore aggressività degli avversari, che in un paio di occasioni tirano da fuori area, senza però impensierire più di tanto l’estremo difensore napoletano. Questa mini-fase del match, però, dura appena dieci minuti, perché poi gli uomini di Gattuso riprendono saldamente tra le mani il pallino del gioco e non lo molleranno più fino alla fine.
Logica conseguenza, dunque, è il gol del definitivo 2-1 siglato dall’ormai ritrovato Hirving Lozano, che nel frattempo era subentrato a Politano con Milik per Mertens al centro dell’attacco. È il sessantaseiesimo minuto: Fabian Ruiz guarda il taglio centrale in verticale del velocissimo attaccante messicano e lo serve con un lungo lancio di millimetrica precisione, permettendogli di superare Biraschi e battere Perin poco dopo essere entrato in area genoana. Da quel momento, tra sostituzioni da parte di entrambi gli allenatori e un Napoli in quasi totale controllo, il match si trascina fino al termine senza far registrare più troppe emozioni. Gli azzurri continuano, così, la loro marcia in Serie A, issandosi nuovamente al quinto posto in classifica, davanti a quel Milan che ospiteranno domenica sera alle 21.45 allo stadio San Paolo, nella riproposizione di un confronto tra i più classici e di maggior fascino nella storia del calcio italiano.
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