Con un lungo post pubblicato su Facebook, il sindaco di Parete Gino Pellegrino denuncia la grave situazione di emergenza che si è verificata in provincia di Caserta per quanto riguarda la pandemia da Coronavirus. “In Italia, ieri, sono stati rilevati 34.283 positivi al Covid-19 – scrive il primo cittadino – su 234.834 tamponi eseguiti (il 14,59%). In Campania 3.657 positivi su 23.479 tamponi (il 15,57%). In linea con il dato nazionale. In provincia di Caserta 1.037 positivi su 4.107 tamponi processati (il 25,24%). Quello del Casertano è probabilmente il dato peggiore d’Italia se si pensa che in Lombardia, la regione più colpita, tale percentuale si ferma al 20%”. Non è tenero con la direzione sanitaria provinciale il sindaco di Parete.
“La sanità casertana – continua – ha fallito nella gestione di tutte le fasi dell’emergenza: dalla lavorazione dei tamponi al tracciamento dei positivi. Non c’è mai stata un’organizzazione in grado di monitorare l’evoluzione dell’epidemia, isolare i positivi e contenere i contagi. Ne ho avuto prova nella gestione quotidiana. Molte volte, allertato dai cittadini ammalati, sono stato io a dover comunicare all’Asl le positività. A loro sfuggiva sempre qualcosa. Non per colpa del funzionario locale, che purtroppo doveva subire a sua volta la disorganizzazione interna. A tutela della salute dei cittadini ho dovuto fare le mie ordinanze di chiusura di scuole, chiese, attività sempre prima delle comunicazioni ufficiali dei positivi da parte dell’Asl. Queste arrivavano in ritardo o non arrivavano proprio. Disastrosa, poi, la gestione dei pronto soccorso e degli ospedali: malati lasciati morire senza ambulanze, senza posti letto, senza cure”.

Pellegrino insiste: “Comuni e privati – dice – si sono dovuti sostituire ad una medicina territoriale praticamente inesistente nell’assistenza sanitaria domiciliare. Si tenterà di nascondersi dietro l’emergenza. Si dirà che i disagi e i disservizi sono dovuti all’elevato numero di ammalati Covid-19, si addurranno mille scuse, ma la verità è che questo sistema maldestro di gestione della sanità territoriale non pone al primo posto la salute dei cittadini. Purtroppo le inefficienze hanno ricadute nefaste anche sul mondo del lavoro e della scuola. Ho sperimentato di persona che non si tratta di un ‘affanno’ momentaneo, ma di un sistema in crisi cronica incapace di gestire anche l’ordinario, che è crollato di fronte alla gestione di un’emergenza epidemica come questa. La colpa non è del personale impegnato in prima linea, ma della regia”.
Il sindaco di Parete parla anche di scuola. “Ero – spiega – tra quelli contrario alla chiusura delle scuole. Abbiamo lavorato tutta l’estate per adeguare le aule alle norme di distanziamento anti Covid. Ma davanti a una sanità inesistente non c’è alternativa, nonostante Parete, in rapporto alla popolazione residente, sia il Comune con il numero di contagi più basso dell’Agro aversano. Chi di voi affiderebbe a cuor leggero un proprio caro a tale sistema sanitario? Come riusciremmo a gestire la prevenzione nella scuola con questi numeri se non si è stati capaci di farlo con numeri molto più bassi? Credo sia arrivato il momento di lottare tutti assieme per chiedere un deciso cambio di rotta. Ci vuole una sanità efficiente, un management competente e selezionato con procedure trasparenti e meritocratiche”.
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