Secondo l’ultimo bollettino Aifa sono circa 3.200 i medicinali mancanti sui banconi delle farmacie: si tratta soprattutto di antinfiammatori, antivirali e antibiotici.
A pesare su questa carenza c’è un’eccezionale combinazione di fattori: in primis una stagione influenzale piuttosto insidiosa, cui si va ad aggiungere la circolazione del virus Sars-CoV-2, responsabile delle infezioni Covid-19. Insomma è questo il periodo in cui si fa quindi un utilizzo maggiore di alcuni farmaci che consentono di gestire e di tenere sotto controllo i sintomi dell’influenza, quelli di Covid-19, così come di altre sindromi simil-influenzali. L’allarme è stato dato dalla Federazione dell’ordine dei farmacisti, che ha lanciato l’appello per evitare “inutili corse all’accaparramento”.

Il ministro della Salute, Orazio Schillaci, a tal proposito, insieme al Sottosegretario Marcello Gemmato, alla presenza di rappresentanti di Aifa e della filiera farmaceutica produttiva e della distribuzione, ha avviato un tavolo di lavoro permanente sull’approvvigionamento dei farmaci, per definire la reale entità dell’attuale carenza di alcuni medicinali, e indicare proposte risolutive. Il ministro – si legge in una nota – ha posto all’attenzione dell’incontro l’individuazione dei farmaci che registrano una reale carenza, interventi di risposta a breve e medio termine per far fronte tempestivamente ai bisogni dei cittadini e la definizione di attività di comunicazione e sensibilizzazione al fine di evitare allarmismi e conseguenti ingiustificate corse all’acquisto. Il tavolo, istituito con decreto ministeriale, sarà allargato anche ai Nas e ai medici di medicina generale.
Alcuni dei farmaci introvabili:
Al bancone della farmacia può essere difficile reperire Tachipirina, Nurofen, Moment, Efferalgan, Tachifludec, Neoborocillina e Amoxicillina. Ma anche Neo Borocillina, Spididol e Amoxicillina. Occorre però sottolineare che, secondo i dati Aifa (Agenzia italiana del farmaco), su 3.200 medicine mancanti per più del 50% c’è stata una fisiologica cessazione della produzione. Il resto? Una reale carenza.
