Una vicenda che si trascinava oramai da lungo tempo alla quale forse, adesso, si riuscirà a porre rimedio. Erano state infatti ripetute e continue, negli ultimi tempi, le segnalazioni di pazienti e personale sanitario degli ospedali Pellegrini e Cardarelli, che lamentavano gravi disservizi nella preparazione e distribuzione dei pasti all’interno dei due nosocomi partenopei.
A far scattare i controlli della direzione dell’Asl metropolitana è stata però l’ultima terribile testimonianza giunta solo pochi giorni fa, il 7 gennaio, dal presidio della Pignasecca: una cimice rinvenuta nella prima colazione, non sigillata, servita ad un ricoverato della struttura ospedaliera. Gli ispettori del dipartimento di prevenzione e igiene degli alimenti, incaricati di far luce sui disservizi, hanno ispezionato le cucine e i locali del centro di preparazione degli alimenti dell’ospedale Cardarelli, attualmente in concessione alla Serenissima Spa.
L’azienda, con sede legale nel Comune di Vicenza, si era aggiudicata l’appalto per la fornitura dei pasti l’Asl Napoli 1 e il Cardarelli, a seguito della gara indetta nell’ottobre 2016 dalla Soresa Spa (Società Regionale per la Sanità), la società strumentale costituita dalla regione Campania allo scopo, tra le altre cose, di aggiudicare appalti pubblici e concludere accordi quadro per lavori, forniture o servizi destinati alle Asl campane.
Le irregolarità contestate dalle varie segnalazioni pervenute non si fermano alla scarsa attenzione riservata all’igiene degli alimenti: ulteriori disservizi, segnalati tra l’altro dalla Cisl già ad ottobre e, più recentemente, dal consigliere regionale Francesco Emilio Borrelli, pongono nel mirino degli ispettori anche il confezionamento non conforme dei pasti, consegnati in contenitori di polistirolo e corredati da stoviglie in plastica in difformità con il capitolato di gara, che prevedeva l’utilizzo di carrelli riscaldati o refrigerati e l’impiego di piatti e posate in materiali biodegradabili e compostabili.
I primi risultati, trapelati grazie alle dichiarazioni del manager della Asl, Ciro Verdoliva, hanno effettivamente riscontrato alcune delle irregolarità segnalate e già portato, addirittura, ad una multa per la separazione non conforme delle derrate alimentari utilizzate per la preparazione dei pasti. Per ulteriori riscontri, tuttavia, bisognerà attendere l’esito delle indagini microbiologiche effettuate sui campioni di cibo prelevati.
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