Nell’ambito dei controlli igienico-sanitari effettuati dai carabinieri della compagnia di Ischia su predisposizione del comando provinciale di Napoli, assieme al supporto degli ispettori sanitari dell’Asl Napoli 2 Nord volti ad assicurare gli standard previsti dalle normative vigenti sulla sicurezza alimentare e inerenti alla salute pubblica, sono stati ispezionati i supermercati dell’isola di Ischia per accertare che non vi fossero illeciti né violazioni delle norme igieniche e sanitarie per la somministrazione e la conservazione di cibi e bevande.
Dei tre principali supermercati dell’isola che sono stati ispezionati dai Nas, due non hanno registrato irregolarità né illeciti atti alla violazione delle norme vigenti in materia di sicurezza alimentare, fatta eccezione per il terzo, un noto supermercato ischitano molto gettonato dai turisti durante il periodo estivo.
Nel terzo supermarket infatti sono state rinvenute quasi 500 confezioni di cibo avariato di ogni genere: gli alimenti venivano messi in vendita tra gli scaffali, occultati accuratamente tra i cibi regolari, nonostante fossero avariati o risultassero scaduti da molto tempo. Tra gli alimenti sequestrati sono state trovate confezioni di cioccolata scadute, oltre a crackers, merendine, pasta, zucchero e snack tutti scaduti da oltre un anno; a questi si aggiungevano yogurt, latticini, insaccati e cibi confezionati avariati ben nascosti tra i banchi frigo, pronti ad essere venduti a consumatori ignari, che facevano la spesa tra prodotti pericolosi e dannosi per la loro salute.
Un vero business del cibo contraffatto e avariato quello scoperto nell’isola di Ischia, che ha portato alla denuncia del titolare dell’attività oltre che al pagamento di una sanzione amministrativa da diverse migliaia di euro. Un pericolo reale per la salute dei consumatori, specie per quelli che non hanno l’abitudine di controllare scadenze e integrità dei cibi, oltre che un potenziale veicolo di diffusione e contagio di malattie gastroenteriche. Per fortuna il peggio è stato evitato e quegli alimenti non sono finiti sulle nostre tavole.
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