Erano in quattro, di cui tre minori tra i 15 e i 17 anni e un ventitreenne. I carabinieri li hanno trovati, nelle prime ore della mattina, intorno alle 6,30, sulla spiaggia di San Pietro a giocare a “stoppa”, un gioco d’azzardo con carte napoletane. Tutti denunciati dai militari dell’aliquota operativa della compagnia di Ischia, i quattro erano attorno a un tavolo di plastica sul quale erano poggiati 60 euro, somma puntata e destinata al vincitore. Il ragazzo maggiorenne è stato denunciato anche per violazione del foglio di via obbligatorio dall’isola di Ischia. I minori, invece, sono stati riaffidati ai rispettivi familiari.
Alcuni mesi fa, si è tenuto un incontro fra i sindaci della provincia di Caserta per debellare la piaga del gioco d’azzardo. Dopo l’approvazione in Consiglio regionale della proposta di legge “Disposizioni per la prevenzione e la cura del disturbo da gioco d’azzardo e per la tutela sanitaria, sociale ed economica delle persone affette e dei loro familiari”, che ha consentito l’adozione di una norma importante per tutti i cittadini che subiscono direttamente o indirettamente i danni causati dalle patologie legate al gioco d’azzardo, i sindaci continueranno a monitorare il fenomeno.
L’occasione di confronto è data dal “Tavolo permanente gioco d’azzardo”, promosso dal Comitato don Diana insieme al coordinamento regionale della campagna “Mettiamoci in Gioco”, alla Caritas diocesana di Aversa e in collaborazione con “Avviso Pubblico”. L’obiettivo è arrivare all’adozione di un regolamento sovracomunale e di promuovere il marchio “no slot” per gli esercenti che decidono di aderire alla prevenzione. L’app denominata “Smart”, che serve a monitorare orari di funzionamento delle slot e quindi i volumi di gioco, è stata già accolta dai Comuni di Aversa e Cesa. Sebbene dal 2012 sia in vigore la legge che vieta ai minori di 18 anni di accedere a giochi con vincita in denaro, al 62% dei minori, secondo i dati della campagna “Mettiamoci in gioco”, non viene mai chiesto il documento per verificare l’età. I danni provocati sono alla base della maggior parte dei casi di disagio sociale ed economico, di povertà e di diffusa illegalità.
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