La chiamano anche la truffa della falsa tessera sanitaria. Attualmente, sono in corso delle perquisizioni e delle indagini a campione da parte dei NAS per verificare quali centri siano stati coinvolti in questa pratica. E sono arrivate anche le prime sospensioni.
Una persona positiva si reca più volte in diverse farmacie per sottoporsi ai test, ma lo fa con tessere sanitarie diverse, che appartengono ad altre persone sane. In questo modo il suo tampone positivo diventa lo strumento grazie al quale le persone sane, ma non vaccinate, risultano contagiate; quindi, successivamente si sottopongono al test, che ovviamente da esito negativo, e così risultano guarite, ottenendo il green pass da guarito valido sei mesi. Questa è l’ultima idea dei no vax per ottenere il certificato verde senza sottoporsi alla vaccinazione.
La truffa dei falsi positivi è stata lanciata dalle chat di Telegram dai No green pass e portata avanti all’insaputa dei farmacisti che, riscontrando la positività del tampone del soggetto che si presenta per il test, registrano l’esito sulla tessera sanitaria esibita, di cui non viene controllata l’identità. Così è cominciata una campagna di verifiche nelle farmacie e nei laboratori di analisi. Non esiste ancora un bilancio dell’operazione che andrà avanti per molti giorni da un capo all’altro dell’Italia ma sono già decine i casi riscontrati. I primi controlli a campione dei Nas nei centri tamponi e nelle farmacie del Nord Italia sono state disposte dal comando tutela sanità di Milano e si sono estesi dalla Lombardia alla Liguria. I militari, da alcuni giorni, stanno controllando i documenti di identità e i codici fiscali di chi si presenta per fare i tamponi. In Alto Adige, sono state sospese 31 delle tremila postazioni per l’inserimento dei risultati dei tamponi, col sospetto che siano stati registrati “falsi positivi”.