Marilena Galdiero è professore associato di Microbiologia e Microbiologia Clinica all’Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli”. Specializzata in virologia, con esperienze anche all’estero, è autrice di numerosi articoli scientifici pubblicati su riviste internazionali. Le abbiamo rivolto alcune domande sulla diffusione del nuovo Coronavirus in Italia, che sta procurando allarmismo tra i cittadini.
Professoressa, cos’è il nuovo Coronavirus?
“I Coronavirus sono una grande famiglia di virus, che esistono da tempo. Già negli anni scorsi abbiamo avuto infezioni, da quelle più semplici, come il raffreddore, a quelle più gravi come la Sars, che ha fatto molti danni. Adesso ci troviamo di fronte ad un nuovo Coronavirus che ha una sequenza genomica diversa da quella della Sars. Da qui l’impossibilità di avere un vaccino in tempi stretti, poiché ci vorrà almeno un anno per metterlo a punto”.
Il nuovo Coronavirus in che cosa differisce dai precedenti ceppi?
“La trasmissibilità è la stessa, perché come le dicevo appartiene sempre a quella famiglia di virus, il contagio avviene sempre attraverso l’apparato respiratorio, con la saliva, la tosse e con contatti personali. Quello che cambia è la velocità con cui si diffonde e per fortuna gli effetti sono meno gravi della Sars, perlomeno rispetto ai dati di cui siamo in possesso fino a questo momento. Poi, bisogna vedere come la situazione evolverà nel tempo”.
Quindi è corretto affermare che il nuovo Coronavirus si trasmette in maniera più veloce?
“Sì, è corretto, però è meno letale”.
Si conosce il tempo di incubazione prima della comparsa dei sintomi?
“Va dai sette ai quattordici giorni. Tutto questo dipende dall’interazione con l’ospite. Per qualsiasi infezione, virale o batterica, è importante come reagisce il sistema immunitario attaccato. Abbiamo anche persone asintomatiche che sono responsabili della diffusione del virus”.
Quindi esistono dei portatori sani?
“Non li chiamerei portatori sani, ma asintomatici. Si tratta di persone con un forte sistema immunitario che, pur non essendo ammalate in maniera visibile, ospitano il virus e possono trasmetterlo ad altre persone”.
Nel caso di un portatore asintomatico il tampone è efficace o non dà alcun riscontro?
“Se la persona è portatrice del virus, seppure asintomatica, il tampone dà un riscontro. Il problema è che se la malattia non si presenta il tampone non viene fatto. Per questo motivo è importante la prevenzione. Ecco perché condivido l’isolamento di quelle persone che sono state nelle zone dove si è sviluppato un focolaio o sono state a contatto con pazienti malati”.
Ma ciò nelle scorse settimane non è avvenuto e, quindi, la situazione non può essere sicuramente sotto controllo.
“Quando ce ne siamo accorti il virus si era già diffuso”.
Quindi siamo tutti potenzialmente a rischio? Non esistono confini geografici?
“Confini geografici no, ma la prevenzione può giocare un ruolo importante”.
La mascherina, diventata una fobia, è utile per la prevenzione?
“La mascherina è utile per il paziente infetto, per evitare di contagiare altri, ma per la persona sana è inutile indossarla”.
In Campania fino a questo momento non ci sono casi di nuovo Coronavirus. Temete che il virus si possa diffondere anche nella nostra regione?
“Il contagio potrebbe esserci, dato che il territorio italiano è collegato dai mezzi di locomozione pubblici e privati. La rapidità di movimento fa sì che non ci siano frontiere, per questo isolare persone sospette o malate è l’unica possibilità che abbiamo per contenere i contagi. Così come è fondamentale la diagnostica attraverso il tampone”.
Cosa consiglierebbe a un cittadino campano che in questo momento è spaventato e disorientato?
“Dovrebbe utilizzare le precauzioni raccomandate per ciò che riguarda le norme igieniche; evitare raffreddamenti e, se malati, restare a casa per scongiurare complicanze. Il nostro obiettivo è di proteggere le fasce deboli, le quali potrebbero avere conseguenze letali nel momento in cui si ammalano”.
Molti sindaci campani hanno deciso di chiudere le scuole. Ritiene sia un provvedimento utile?
“Siamo solo al principio di questa infezione, siamo nella fase iniziale della diffusione del nuovo Coronavirus, ma che facciamo le teniamo chiuse per sempre? Questa è la domanda. Non penso che arriveremo a un provvedimento del genere. Può essere utile evitare luoghi affollati, ma alcune attività non possono fermarsi. Adesso fa gioco l’emotività del momento, ma delle decisioni dovranno essere prese, anche perché i casi aumenteranno”.
Quanto durerà l’epidemia?
“Se vogliamo fare riferimento alla Sars, dovranno passare sette otto mesi, quindi con l’arrivo della prossima estate i contagi dovrebbero andare a scemare. Adesso siamo proprio nel momento più impegnativo per ciò che riguarda la trasmissione del virus. Il picco maggiore si avrà proprio in queste settimane”.
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