Cosa si nasconde sotto le unghie? Analizzando l’area sub-ungueale si è scoperto che la concentrazione di funghi e batteri in essa presenti è di gran lunga superiore rispetto a quella del palmo delle mani o dello spazio tra le dita.
Lo spazio sub-ungueale rappresenta un ambiente ideale in quanto da un lato la cheratina funge da “guscio” che protegge i patogeni dagli attacchi provenienti dall’ambiente esterno e dall’altro la temperatura corporea dona un ambiente caldo e moderatamente umido. A seguito di indagini rese possibili da volontari, che hanno deciso di sottoporsi allo studio, è stata riscontrata un’elevata presenza di Escherichia coli, Salmonella e Staphylococcus aures.
D’altro canto l’onicofagia è ormai un disturbo comune, rientrante nella sfera dei disturbi ossessivo-compulsivi, consistente nell’abitudine di portare le mani alla bocca e rosicchiare le unghie in risposta a condizioni quali stress, eccitazione, ansia, noia. Dunque i batteri o più in generale patogeni presenti sotto le unghie vengono direttamente a contatto con la mucosa del cavo orale ed è proprio qui che possono esplicare la loro azione patogena sviluppando disturbi locali ma anche potendo poi da qui diffondere nel resto dell’organismo causando anche serie malattie.
Con l’impiego di unghie artificiali la permanenza e proliferazione di patogeni sub-ungueali aumenta drasticamente ed al contempo diminuisce l’efficacia dell’igiene delle mani durante le quotidiane operazioni di lavaggio. Dunque è preferibile tenere le unghie corte e non portare mai le mani alla bocca proprio per ridurre il rischio di infezioni di diverso genere.
Come descritto in letteratura, diversi sono i focolai epidemici in luoghi ospedalieri correlati alla presenza di operatrici sanitarie con unghie troppo lunghe o unghie artificiali. Tra questi è possibile citare: un focolaio epidemico che ha coinvolto pazienti in emodialisi i quali hanno sviluppato una batteriemia da Serratia Marcescens dopo trattamento tramite catetere; un focolaio che ha coinvolto pazienti con un decesso nel periodo post-operatorio in un reparto di chirurgia cardiovascolare per infezioni della ferita chirurgica; un aumento della prevalenza di Klebsiella pneumoniae ESBL+ in neonati; un focolaio in una terapia intensiva di un ospedale di Oklahoma City da Pseudomonas aeruginosa; un focolaio interessante pazienti sottoposti a intervento di laminectomia in un ospedale del Connecticut che hanno sviluppato un’infezione da Candida albicans della ferita chirurgica.