Lungo ogni cento metri di spiagge campane ci si imbatte in 812 rifiuti. È il dato choc che emerge dall’indagine Beach Litter 2020 condotta dai circoli di Legambiente e realizzata col contributo di E.on e novamont, raccontata da Goletta Verde. Dieci spiagge campane sono state, infatti, monitorate dall’associazione ambientalista italiana e l’esito è tutt’altro che positivo: un’allarmante quantità di immondizia costituita principalmente da contenitori per bevande e alimenti in plastica, stoviglie usa e getta sempre in plastica, mozziconi di sigaretta, materiale da costruzione, ai quali si aggiungono guanti e mascherine.
Il monitoraggio ha interessato diverse zone del territorio regionale: nella provincia di Caserta, la foce del fiume Garigliano a Sessa Aurunca; nella provincia di Napoli, due spiagge a Napoli (Mappatella Beach e il litorale di San Giovanni a Teduccio), l’arenile stabiese a Castellammare di Stabia, il lido delle Monachelle a Pozzuoli, la spiaggia libera di Licola a Giugliano; nella provincia di Salerno, la spiaggia presso la foce del fiume Tusciano a Battipaglia, l’area protetta di Legambiente a Eboli, la spiaggia Magazzeno a Pontecagnano Faiano e la spiaggia del Caterpillar a Salerno.
Sono stati passati in rassegna oltre 63mila metri quadri di spiaggia, con i rifiuti rinvenuti che raggiungevano il numero complessivo di 8122, di cui la plastica rappresenta l’88 per cento del totale, seguita da metallo (3,3), legno trattato (2,4), vetro e ceramica (2,3). Legambiente sul punto è chiara e riconduce i dati citati all’incuria e allo scarso, se non assente, senso civico della popolazione, a cui si sommano mancata depurazione, mala gestio dei rifiuti sulla terraferma che, attraverso corsi d’acqua e scarichi, arrivano in mare e sui litorali. Tristemente degna di nota l’elevatissima quantità di materiale da costruzione trovata sulla spiaggia Caterpillar di Salerno, che ha assunto le sembianze di una vera e propria discarica abusiva con mattonelle, tegole e mattoni.
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