L’Inps ha comunicato oggi, venerdì 28 luglio, attraverso un sms inviato a 169mila famiglie, la sospensione del reddito di cittadinanza o della pensione di cittadinanza, conformemente alla nuova normativa che impedisce ai nuclei familiari senza componenti disabili, minori o over 65 di ricevere il sostegno dopo sette mesi di percezione.
Il messaggio di sospensione è giunto a coloro che fino a luglio avevano beneficiato del sussidio e che a partire da agosto non potranno più riceverlo. Numerose persone hanno contattato l’Inps per richiedere informazioni e chiarimenti riguardo ai nuovi requisiti. La provincia di Napoli, con oltre 21.500 sospensioni, è quella che registra il maggior numero di casi. Le famiglie cui è stato sospeso il reddito saranno prese in carico dai servizi sociali del Comune, come previsto dalla legge. Le persone coinvolte sarebbero circa 88mila. Inoltre, tra agosto e settembre, circa 80mila nuove famiglie vedranno il beneficio sospeso a causa del limite di sette mesi di durata.
Come prima anticipato, le sospensioni hanno suscitato proteste e preoccupazioni, soprattutto tra i cittadini napoletani. Tanti si sono recati presso gli uffici dell’Inps per cercare informazioni sui nuovi requisiti. A Calvizzano, un comune nell’area nord di Napoli, molte persone hanno chiesto ai funzionari come comportarsi a seguito della sospensione. Alcuni sindaci hanno espresso preoccupazione riguardo all’incertezza sul futuro e sulla pianificazione di progetti che coinvolgevano i beneficiari del reddito.
Gianmario Gazzi, presidente degli assistenti sociali, ha sottolineato le difficoltà incontrate dagli uffici preposti a gestire il grande numero di persone interessate dalla sospensione. Ha chiesto interventi immediati per prevenire minacce e aggressioni agli assistenti sociali. L’assessore al Welfare del Comune di Napoli, Luca Trapanese, ha dichiarato che: “recarsi presso i servizi sociali è inutile, poiché la presa in carico dei cittadini avviene attraverso una piattaforma che viene gestita prima dai Centri per l’Impiego e poi arriva ai servizi sociali. Le persone abili al lavoro verranno contattate dai Centri per l’Impiego o devono andare presso le sedi dei Centri per l’Impiego, ma non presso i Servizi sociali”.
La Cgil Campania parla di “tensioni in atto, soprattutto a Napoli e provincia, con aggressioni nei confronti dei dipendenti delle sedi Inps”. In merito a quanto, il segretario generale Cgil Napoli e Campania, Nicola Ricci, dichiara. “Come avevamo anticipato, la sospensione del reddito di cittadinanza ai nuclei senza componenti disabili, minori o over 65 avrebbe rappresentato per Napoli e la Campania una prima avvisaglia sulla tenuta sociale. L’ultima rata del reddito di cittadinanza è stata quella del 27 luglio e oggi tra messaggi telefonici incomprensibili e aggressioni ai dipendenti dell’Inps il clima che si sta creando è preoccupante. Cosa significa l’occupabilità per queste persone? Che con la sospensione del reddito si trova lavoro? Questo è il modello sociale che il governo Meloni mette in campo fatto di propaganda e non soluzioni”.