Alessandro e Roberto Moniello, rispettivamente padre e figlio, sono stati individuati dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere come i principali responsabili dell’omicidio del barbiere Luigi Izzo, avvenuto nella notte tra il 5 e il 6 novembre 2022 a Castel Volturno, località Scatozza, sotto gli occhi della moglie della vittima. La Procura ha incriminato i due per omicidio volontario aggravato dalla premeditazione e dai futili motivi.
I medici legali hanno accertato che Luigi Izzo è stato colpito da 6 coltellate, di cui 4 al torace e 2 nella regione posteriore. Le caratteristiche morfologiche delle lesioni hanno permesso di stabilire l’utilizzo di due arnesi da taglio differenti: un coltello con lama da 20 centimetri e 2 margini taglienti e un altro monolama con un solo margine tagliente e punta arrotondata. Questo ha portato i periti a ritenere che l’omicidio sia stato commesso da due aggressori. Il sangue della vittima è stato trovato sugli indumenti di Roberto Moniello, confermando la sua presenza sul luogo del delitto. Questi risultati hanno supportato la tesi della Procura, che sta richiedendo il rinvio a giudizio dei due indagati ancora detenuti.
Secondo la versione dei Moniello, l’omicidio sarebbe stato scatenato da una serie di “malintesi” e errori di persona avvenuti la sera del 6 novembre, fuori da un bar di via Roma. Orlando Izzo, il fratello della vittima, si era imbattuto in una discussione con alcune persone, e Roberto Moniello, conoscente di Orlando, era intervenuto per sedare la lite. Tuttavia, Roberto si era ritrovato coinvolto nella rissa, subendo ferite al volto e al mignolo della mano sinistra. I familiari dei Moniello, credendo che Roberto fosse stato picchiato da Orlando e altri, hanno preso questa serie di eventi come un’offesa grave e hanno organizzato una spedizione punitiva alla ricerca del colpevole.
L’aggressione è culminata nella morte di Luigi Izzo, colpito con 6 coltellate mentre cercava di fuggire. L’omicidio è avvenuto nel vialetto di casa della vittima, sotto gli occhi disperati della moglie di Luigi. Dopo l’atto, i due Moniello si sono dati alla fuga, ma poi sono stati trovati e confessarono ai Carabinieri di Mondragone l’accaduto. Le indagini hanno portato alla luce il coinvolgimento di padre e figlio nell’omicidio e ora rischiano di essere processati per i loro atti terribili. I familiari della vittima sono assistiti dall’avvocato Ferdinando Letizia.