L’Unione Europea sta cercando di combattere il problema della dispersione dei rifiuti elettronici attraverso l’introduzione di incentivi finanziari per i cittadini che restituiscono i loro dispositivi elettronici obsoleti. Attualmente, il tasso di raccolta di questi dispositivi è molto basso, inferiore al 5%, il che porta a un considerevole spreco di risorse elettroniche.

In tutta l’Unione Europea, si stima che ci siano circa 700 milioni di telefoni cellulari abbandonati a causa dell’obsolescenza. Tuttavia, questi dispositivi non sono inutili e potrebbero essere una preziosa fonte di materiali da riciclare per la produzione di nuovi dispositivi, promuovendo così l’economia circolare e l’ecosostenibilità.
Uno studio condotto da E-waste Lab di Remedia, in collaborazione con il Politecnico di Milano, ha rivelato che all’interno di uno smartphone sono presenti 9 grammi di rame, 11 grammi di ferro, 250 milligrammi di argento, 24 milligrammi di oro, 9 milligrammi di palladio, 65 grammi di plastica, 1 grammo di terre rare. Insomma risorse importanti, che restando nei cassetti, o ancor peggio smaltiti in modo erroneo, buttandoli nell’indifferenziata andrebbero persi.
L’Unione Europea sta quindi introducendo incentivi finanziari per incoraggiare i cittadini a restituire i loro dispositivi elettronici obsoleti. Questi incentivi potrebbero includere sconti, buoni o premi in denaro. Saranno anche forniti strumenti per valutare il valore dei dispositivi che vengono restituiti e saranno semplificati i processi di restituzione e ritiro tramite servizi postali, ad esempio utilizzando buste o etichette prepagate. Inoltre, si prevede di rendere i punti di raccolta più convenienti e visibili per i cittadini. Queste iniziative mirano a ridurre il crescente problema dei rifiuti elettronici nell’Unione Europea e promuovere il riciclaggio e il riutilizzo di materiali preziosi, contribuendo così all’economia circolare e alla sostenibilità ambientale.
