Il Covid-19 ha mietuto l’ennesima vittima illustre. Questa volta, a perire sotto il colpi mortali del virus è stato il procuratore aggiunto Luigi Frunzio. Il magistrato, tra le personalità maggiormente stimate della Procura di Napoli, aveva sessantadue anni e lascia quattro figli, tra cui due bimbe di pochi anni, e la moglie Simona. Frunzio ha lottato per quasi due mesi contro il virus del Sars-Cov-2. Le sue condizioni di salute si erano inizialmente aggravate e per questo motivo si era reso necessario il suo trasferimento presso il reparto di terapia intensiva del Policlinico “Federico II” di Napoli. Dopo una lunga degenza durante la quale ha lottato tra la vita e la morte, le sue condizioni sembravano essere migliorate e per questo motivo, pochi giorni fa, era stato trasferito presso un centro riabilitativo a Imola. Tuttavia, contro ogni previsione dei medici, le condizioni di salute del magistrato sono nuovamente peggiorate, fino al sopraggiungere della morte provocata da un arresto cardiaco. A dare la notizia della sua scomparsa, avvenuta poche ore fa, è stata la segretaria del procuratore di Napoli Giovanni Melillo. I suoi colleghi di lavoro, i collaboratori, le forze dell’ordine, i giornalisti e l’intero personale della Procura di Napoli si sono stretti nel cordoglio attorno alla famiglia.
Il magistrato partenopeo è ricordato per la lunga e onorata carriera passata nel servire lo Stato, combattendo contro gli affari della camorra. Dagli uffici di Castel Capuano e del Centro direzionale di Napoli diede avvio a inchieste di rilievo nazionale contro la criminalità organizzata. Tra il 2004 e il 2005 fece parte del pool di magistrati che affrontarono la sanguinosa “faida di Scampia”. Successivamente fu nominato procuratore aggiunto e lavorò alla sezione che si occupava delle violenze familiari, in particolare contro donne e bambini. La sua esperienza venne premiata dal procuratore di Napoli Melillo, che lo promosse nel coordinamento del dipartimento della Direzione distrettuale antimafia con il compito di occuparsi delle investigazioni nel Casertano. Un anno fa, infine, la sua designazione a vicario presso la Procura di Napoli. Nella vita privata, Frunzio era appassionato di sport e, tra le altre cose, grande tifoso del Napoli.

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