La Divisione anticrimine della Questura di Caserta e il nucleo di polizia economico-finanziaria hanno dato esecuzione al decreto di confisca di prevenzione, emesso dal Tribunale di Santa Maria Capua Vetere nei confronti dell’insegnante R. B., 56 anni, di Casagiove, attualmente in carcere, ritenuto appartenente alla consorteria criminale casertana attiva nell’area di Marcianise e zone limitrofe, denominata clan “Belforte” o “Mazzacane”. Contestualmente, nei confronti di R. B., è stata disposta la misura di prevenzione della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza, con obbligo di soggiorno nel Comune di residenza per la durata di due anni e sei mesi, in quanto ritenuto socialmente pericoloso.

In particolare, con questo provvedimento è stata disposta la confisca di un appartamento a Marcianise; in più si è dato il via libera al sequestro e alla contestuale confisca per equivalente fino alla concorrenza della somma di 115.200 euro. L’esecuzione della misura di prevenzione rappresenta l’epilogo della complessa e articolata attività investigativa che ha permesso di ricostruire gli asset patrimoniali e finanziari nella disponibilità, diretta e indiretta (tramite i suoi familiari), di R. B., acquisiti con i proventi delle attività illecite commesse nel tempo.
L’uomo è stato condannato, con sentenza definitiva inflitta dalla Corte di Appello di Napoli il 27 novembre del 2018, alla pena di nove anni e quattro mesi di reclusione per associazione mafiosa. Diversi sono stati i collaboratori di giustizia che hanno indicato R. B. come trade union nella riscossione delle tangenti, tra il clan e gli imprenditori taglieggiati. Le attività investigative svolte hanno complessivamente dimostrato come R. B. abbia tratto vantaggio, negli anni, dalla collusione con il “clan Belforte”, beneficiando di una cospicua ricchezza da ritenersi all’origine inquinata e, pertanto, sottoponibile a sequestro e confisca di prevenzione.
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