Le competenze tecnico-scientifiche dei ricercatori italiani sono conosciute in tutto il mondo, con contributi cruciali prodotti da scienziati nostrani che si fanno fatica a contare. Un nuovo importante riconoscimento, una nuova tacca sulla lavagna dei traguardi, lo ha ottenuto Mariafelicia De Laurentis, docente di astronomia e astrofisica all’Università di Napoli Federico II e ricercatrice all’Infn, l’Istituto nazionale di fisica nucleare. La ricercatrice è stata nominata membro del consiglio scientifico dell’Event Horizon Telescope (Eht), un progetto internazionale di studio che vede la collaborazione di numerosi e prestigiosi istituti e osservatori, i quali conducono esperimenti riguardo l’ambiente circostante dei buchi neri. Un anno fa, in particolare, il progetto raggiunse un risultato di portata epocale, arrivando a ricostruire un’immagine di un buco nero, la prima in assoluto, tramite l’osservazione con i telescopi.
“Sono felice e onorata – commenta De Laurentis – di aver ricevuto questo incarico e di rappresentare l’Italia, e con essa l’Università di Napoli Federico II e l’Infn, in questo organismo così rilevante nell’esperimento. Ringrazio tutti i colleghi che mi hanno eletta e che hanno riposto in me la loro fiducia. Sono pronta ancora una volta a mettere tutto il mio impegno per questa grande famiglia di Eht”. Mariafelicia De Laurentis, quindi, si aggiungerà al consiglio scientifico del progetto, composto da un’élite di esperti internazionali, con l’incarico di coordinare l’attività di ricerca teorica dell’esperimento. Il consiglio, inoltre, costituisce il core della collaborazione ed è l’organismo che delinea le strategie di ricerca, decide le future osservazioni e lo sviluppo delle varie attività scientifiche.
Il nome del progetto, Event Horizon Telescope, è traducibile come “telescopio dell’orizzonte degli eventi” e si riconduce proprio al concetto di orizzonte degli eventi, legato ai buchi neri. Ma partiamo da questi ultimi. I buchi neri sono corpi celesti che possiedono un campo gravitazionale talmente potente da non lasciar sfuggire la materia, né la radiazione elettromagnetica. Per farla breve, dal suo interno nulla può uscire, neanche la luce. L’orizzonte degli eventi è una superficie dello spaziotempo che separa proprio questa parte, dalla quale nulla può uscire, da quella da cui, invece, i segnali sono ancora in grado di farlo. Ragionando sulla parola evento, si può definirlo come un fenomeno identificato dalle quattro dimensioni (lunghezza, larghezza, profondità e tempo), ed è, in concreto, qualcosa che accade e che è possibile osservare. L’orizzonte degli eventi, dal canto suo, costituisce una regione dello spaziotempo oltre la quale non è più possibile osservare un evento.
Mariafelicia De Laurentis è docente di astronomia e astrofisica all’Università di Napoli Federico II per chiamata diretta nel 2018 e ricercatrice della sezione di Napoli dell’Infn, l’Istituto nazionale di fisica nucleare. È, inoltre, responsabile locale dell’iniziativa Teongrav (Teoria delle onde gravitazionali); è stata professore di fisica teorica alla Tomsk State pedagogical university (Russia), visiting professor presso l’Institut für Theoretische Physik della Goethe-University di Francoforte (Germania), dove dal 2015 ha iniziato a far parte del progetto Black Hole Cam ed Event Horizon Telescope. La sua attività scientifica è incentrata sulle teorie della gravitazione, nei loro aspetti teorici e fenomenologici. Ha, inoltre, ricevuto diversi premi e riconoscimenti, tra i quali il Breakthrough Prize in Fundamental Physics, il premio Sigrav (Società italiana di relatività generale e fisica della gravitazione), la Medaglia Einstein, il Premio qualità dal Politecnico di Torino e il premio per la ricerca all’Università di Tomsk.
Segui già la pagina Facebook Il Crivello.it?
Commenti riguardo questo post