Uno scenario inquietante e con risvolti potenzialmente molto gravi per la salute dei consumatori è quello che si sono trovati davanti agli occhi, in un seminterrato di Marigliano, in provincia di Napoli, i carabinieri della stazione locale. Giunti davanti a quella che, a prima vista, appariva come nient’altro che una privata abitazione, con il prezioso ausilio dei colleghi dei carabinieri forestali e del nucleo cinofilo di Sarno, i militari hanno sorpreso due uomini, un quarantacinquenne del luogo e un cinquantanovenne residente a Cicciano, nell’atto di macellare e impacchettare per la vendita carni animali, il tutto senza alcuna regolare autorizzazione e in totale contrasto con qualsiasi norma igienica stabilita dalla legge.
All’interno di questo macello abusivo in piena regola, tirato su nell’abitazione del più giovane dei due fermati, gli uomini dell’arma hanno ritrovato circa duecento chili di carne di maiale in pessimo stato di conservazione, numerose attrezzature per il taglio e il successivo confezionamento degli alimenti e, addirittura, due suini ancora vivi pronti per la macellazione. Tutto il materiale, assieme al locale stesso, è stato immediatamente posto sotto sequestro da parte dei militari, che hanno provveduto a denunciare i due uomini i quali, adesso, saranno costretti a rispondere del reato di macellazione abusiva davanti all’autorità giudiziaria competente.
Una piaga, quella delle filiere alimentari abusive che, oltre a ledere gli interessi di allevatori e commercianti locali che agiscono nel rispetto delle regole, rischia di porre a serio rischio la salute di quanti, molto spesso ignari, si trovano ad acquistare prodotti non rispondenti agli standard minimi tutelati dalla legislazione italiana, da sempre molto stringente in ambito alimentare. Troppo spesso prodotti pericolosi, come quelli che venivano confezionati in questo seminterrato di Marigliano, finiscono per invadere gli scaffali di attività commerciali regolari, grazie a certificazioni ed etichette falsificate in maniera illegale.
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