Ho avuto la fortuna di frequentare un corso di laurea che mi ha dato l’opportunità di aggiungere tantissime letture a quelle che ero solita scegliere autonomamente. Tra queste, al quarto anno di lingua inglese c’era anche Me parlare bello un giorno di David Sedaris (Mondadori, 2004).
Se anche voi vi siete mai approcciate allo studio di una lingua straniera, vi ricorderete certamente i momenti di sconforto che accompagnano le varie fasi dell’apprendimento. Questo senso di inadeguatezza si avverte in tutti racconti – dal primo, nel quale viene posto l’accento sul difetto di pronuncia che in età scolare costringe l’autore a eliminare tutte le parole con la “s”, fino a quello dedicato all’incontro con la lingua francese – e, man mano, si estende ai vari momenti della quotidianità. Il segreto sta nell’affrontare situazioni di imbarazzo e inettitudine con l’ironia, che ci aiuta ad accettare quella parte un po’ sfigata di noi stesse.