I Comuni di Aversa e di Casal di Principe hanno avanzato la richiesta ufficiale per conferire a Valerio Taglione la medaglia d’oro al valor civile. Praticamente in contemporanea, le due Giunte comunali hanno approvato le rispettive delibere, in cui affermano che “Valerio Taglione ha lavorato incessantemente per costruire un percorso diverso, portare legalità e amore in un territorio quale quello casalese e Agro aversano, devastato dalla violenza e dalla eco mafia, dedicando tutta la sua vita a una battaglia comune e rappresentando, in lunghi anni di lotta e resistenza, un faro di giustizia e libertà, in quanto testimone attento e sensibile, guida sicura e integerrima”.
Il suo impegno civile è iniziato con gli scout dell’Agesci. Faceva parte dei “ragazzi scout di don Peppe e dopo l’uccisione di don Diana, il 19 marzo 1994, Taglione con altri amici continuò il suo impegno di resistenza contro la camorra che sfociò nella costituzione del Comitato don Peppe Diana”. “Le battaglie per difendere la memoria di don Diana, – proseguono le delibere – lo hanno sempre visto come protagonista in prima fila con l’obiettivo di costruire vie per la legalità e la partecipazione”.
Pertanto le due amministrazioni comunali hanno chiesto alla Prefettura di Caserta di procedere presso il ministero dell’Interno per la concessione della medaglia d’oro al valore e al merito civile a Valerio Taglione, così da “premiare l’attività di eccezionale valore sociale e manifestazione di virtù civica, degna di pubblico onore, posta in essere quale coordinatore del Comitato don Peppe Diana”. Sarà il presidente della Repubblica a conferire, con un apposito decreto, la medaglia d’oro al valor civile, su proposta del ministro dell’Interno.
A parlare per primo di conferire la prestigiosa onorificenza a Valerio Taglione, è stato il sindaco di Casal di Principe Renato Natale, nel ricordo commosso del caro amico che ha concesso a Il Crivello. “Proverò, in tutti i modi, a fargli riconoscere la medaglia d’oro al valor civile”, – ha affermato il primo cittadino – perché Valerio era una persona straordinaria, che ha messo sempre gli altri in prima fila, anche negli ultimi giorni di vita. Valerio ha fatto molto per la nostra terra, per Casal di Principe e tutto l’Agro aversano, quindi merita un ricordo. È un esempio e la sua figura deve avere una funzione educativa e formativa per le giovani generazioni”.
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