Un omicidio avvenuto ben 30 anni fa, i cui esecutori sono in carcere per reati di stampo camorristico. A seguito di un provvedimento emesso dalla Direzione distrettuale antimafia della Procura della Repubblica del Tribunale di Napoli, i carabinieri del reparto territoriale di Mondragone, hanno dato esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare in carcere, presso le case circondariali di Milano-Opera e Asti, nei confronti di Gaetano Di Lorenzo e Francesco Zuccheroso, entrambi nati a Sessa Aurunca.
Il reato contestato a Di Lorenzo e Zucchero è l’omicidio di Vincenzo Pagliuca, avvenuto in Mondragone il 6 luglio 1990. Inoltre, i due affiliati al clan “La Torre”, vengono accusati di porto abusivo d’arma e ricettazione della stessa, con l’aggravante, per tutti i capi di imputazione, dell’associazione per delinquere di stampo mafioso.
Le indagini iniziali, partite subito dopo l’agguato mortale, non sono riuscite a stabilire chi ha premuto il grilletto dell’omicidio Pagliuca. Questo primo tentativo di risalire agli esecutori materiali non diede i frutti sperati. Quindi, la prima attività di indagine si concluse con una archiviazione. Era il 20 gennaio del 1992.
Le indagini furono riaperte nel 2004, a seguito delle dichiarazioni rese da diversi collaboratori di giustizia. Grazie ad essi è stata ricostruita, con dovizia di particolari, tutta la vicenda criminosa, risalendo sino agli autori del delitto. L’omicidio, secondo gli inquirenti, è stato commesso da Di Lorenzo e Zuccheroso, con la partecipazione anche di Augusto La Torre e Mario Esposito.
Le persone citate, nel corso delle operazioni di cattura del 2005, si resero irreperibili, in quanto fuggite all’estero. La Direzione distrettuale antimafia della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Napoli ha, quindi, avviato la procedura del mandato di arresto europeo, finalizzato ad ottenerne l’estradizione degli indagati.
L’iter dell’estradizione si è concluso in data odierna, con l’esecuzione dell’ordinanza di custodia cautelare presso le case circondariali di Milano-Opera e Asti, dove Di Lorenzo e Zuccheroso sono detenuti e stanno scontando le condanne inflitte per altri reati.
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