Quanto ormai il mondo videoludico converga nel cinema e viceversa è appurato già da tempo: una miscela di arte e intrattenimento con confini sempre più sottili. Paul W. S. Anderson è senza dubbio un appassionato di videogiochi e, a quanto pare, ha un debole per quelli della Capcom. Dopo il successo dei vari Resident Evil, sia in ambito videoludico che cinematografico, il regista porta in scena Monster Hunter. Per essere più precisi, il primo videogioco di Monster Hunter risale al 2004, formando poi una serie di videogiochi che riacquistano nuova vita con Monster Hunter: World, consolidando così una fetta di pubblico molto più vasta rispetto ai vecchi fans. Ispiratosi, dunque, al coinvolgimento di ambientazioni di nuovi mondi e mostri giganteschi creati dalla casa giapponese, Paul W. S. Anderson ha avuto carta bianca per quanto riguarda la sceneggiatura, dato che l’action Rpg, cioè il videogioco di ruolo, non è provvisto di una trama solida.
Quella messa in scena è una scrittura che si rifà un po’ ai cult del genere. Impossibile non ricordare, infatti, film come Stargate, che ci porta in mondi paralleli alla scoperta di civiltà sconosciute. In modo simile qui abbiamo un gruppo di rangers che si ritrova alle prese con un mondo sconosciuto pieno di mostri ostili. Un altro elemento classico da buon action anni ’80 e ’90, che sia fantasy o meno, è la scazzottata senza esclusioni di colpi tra l’eroina e la sua spalla prima di diventare amici per la pelle. Il co-protagonista è peraltro interpretato da Tony Jaa, famoso per aver riportato alla luce, agli inizi del nuovo millennio con Ong-Bak, un genere che è andato quasi a scomparire come quello dei film di arti marziali. Essendo un esperto di Muay thai, taekwondo e non solo, è davvero difficile accettare in modo credibile che le prenda dalla nostra esile protagonista ex ammazza zombie, in questo film, praticamente invulnerabile. Con pochi dialoghi e tanta azione, il regista ha perfettamente colto lo spirito del videogioco, sottolineando anche l’elemento survivor che lo caratterizza. Senza troppe pretese Monster Hunter appassiona i fan del genere. Con un ottimo comparto tecnico e una regia esperta, coinvolge quanto basta: ma non bisogna porsi troppe domande.
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