La mattanza che non si ferma mai. Altri cinque morti sul lavoro in 5 diversi episodi, altre cinque storie di vite spezzate per un salario, spesso guadagnato senza neanche un contratto di lavoro. Le croci oggi sono a Bologna, Treviso, Salerno e ben due le vittime nel Napoletano. Questi tragici incidenti rappresentano una seria preoccupazione per la sicurezza sul lavoro in Italia, richiamando l’attenzione sulle misure necessarie per proteggere i lavoratori in tutte le industrie e settori.

Aeroporto Marconi di Bologna: Nella notte, un operaio impegnato nel rifacimento del manto stradale è stato tragicamente schiacciato da un mezzo appartenente alla sua stessa ditta. L’uomo, un italiano di 52 anni, è deceduto. Sul posto sono intervenuti la Polaria, il servizio 118 e il personale dell’Ispettorato del Lavoro.
Altra tragedia si è verificata anche in provincia di Treviso, dove due operai sono caduti all’interno di una cisterna con potenziali esalazioni pericolose presso la Cantina Ca’ di Rajo, a San Polo di Piave. Uno dei due operai è deceduto, mentre l’altro è in condizioni critiche.
Nel porto di Salerno, nel primo pomeriggio di oggi, si è verificato un altro incidente mortale sul lavoro. Due operatori marittimi a bordo di una nave diretta a Messina sono stati investiti da un camion che trasportava container. Una persona è rimasta ferita gravemente ed è stata trasportata in ospedale. La polizia è sul posto e ha avviato un’indagine.
A Arzano, in provincia di Napoli, Giuseppe Lisbino, un operaio di 44 anni, residente a Frattaminore, è morto in seguito a una caduta dal tetto di un capannone alto circa 10 metri. L’uomo stava lavorando per un’azienda impegnata nell’installazione di pannelli fotovoltaici. Le circostanze esatte dell’incidente sono ancora in fase di indagine, con i Carabinieri e il personale dell’Asl di Napoli che lavorano sul caso.
La lista purtroppo non è finita, sempre nel napoletano, un operaio di 66 anni, Giuseppe Cristiano, dipendente di Asia Napoli, la società comunale responsabile della raccolta dei rifiuti, ha perso la vita nella notte dopo essere stato investito da un camion guidato da un suo collega nel deposito di piazzale Ferraris. La vittima, è stato travolto durante una manovra di uscita. Soccorso dai colleghi, è stato trasportato all’Ospedale del Mare, ma purtroppo è deceduto. Le autorità stanno indagando sull’incidente utilizzando le immagini registrate dal sistema di videosorveglianza presente nel piazzale.

I dati dei morti sul lavoro nel 2023
I dati forniti dall’Inail parlano di quasi cinque morti ogni due giorni, oltre 17 ogni settimana, 75 ogni mese. Le denunce di infortunio mortale sul lavoro arrivate nei primi sei mesi del 2023, nonostante il calo del 2,8% rispetto al primo semestre del 2022, sono ancora 450. A breve dovrebbero arrivare i dati sul mese di luglio, ma l’Inail ha ricordato che i dati sono provvisori e bisognerà attendere il consolidamento dei numeri una volta valutate le singole pratiche. Le denunce di infortunio sul lavoro con esito mortale presentate all’Istituto nei primi sei mesi di quest’anno sono state come detto 450, 13 in meno rispetto alle 463 registrate nel periodo gennaio-giugno 2022, 88 in meno rispetto al 2021, 120 in meno rispetto al 2020 e 32 in meno rispetto al 2019. Si registra un decremento solo dei casi mortali in itinere, scesi da 121 a 104, mentre quelli avvenuti in occasione di lavoro passano da 342 a 346. Al 30 giugno di quest’anno risultano sei denunce di incidenti plurimi per un totale di 12 decessi, sei dei quali stradali. Nei primi sei mesi del 2022 gli incidenti plurimi erano stati otto per un totale di 18 decessi, tutti stradali.
Le denunce di infortunio e malattia professionale
Ecco in sintesi la situazione infortunistica in Italia tra gennaio e giugno. Le denunce complessive di infortunio sono state 296.66 con un calo del 22,4% sullo stesso periodo del 2022 dovuto soprattutto al calo dei contagi da Covid in particolare nei primi mesi dell’anno. Si registra un calo del 25,9% dei casi avvenuti in occasione di lavoro, passati dai 340.784 del 2022 ai 252.675 del 2023 mentre quelli in itinere, occorsi cioè nel tragitto di andata e ritorno tra l’abitazione e il posto di lavoro, hanno fatto registrare un aumento del 6,0% (a 43.990). Le denunce di malattia professionale protocollate dall’Inail nei primi sei mesi del 2023 sono state 38.042, quasi settemila in più rispetto allo stesso periodo del 2022 (più 22,4%). L’incremento è del 31,8% rispetto al 2021, dell’87,1% sul 2020 e del 16,8% rispetto al 2019.
Quella delle morti bianche è una vera e propria emergenza sociale oltre che lavorativa. Non è umanamente accettabile che dei poveri padri di famiglia, per portare il pane a casa, debbano rimanere vittime del loro stesso lavoro, spesso con conseguenze tanto drammatiche quanto fatali per la loro esistenza. Siamo di fronte a una vera e propria strage di lavoratori tanto drammatica quanto silenziosa, di fronte alla quale vanno presi provvedimenti seri e urgenti, adottando misure concrete che possano garantire una maggiore sicurezza sul posto di lavoro onde evitare pericolosi infortuni o terribili incidenti. Non si può morire di lavoro.
