Il Coronavirus si porta via un importante esponente dell’arte partenopea, lo scultore e pittore Luigi Mazzella, morto a 85 anni stamattina all’alba, all’ospedale Cotugno, dove era ricoverato. Quella di Mazzella è stata una vita dedicata completamente all’arte, poiché ha lavorato fino a poche settimane fa nel suo atelier. Allievo di Ennio Tomai, ha dedicato al suo maestro la scultura che sorge al Vomero, in piazza Fuga: un obelisco che negli anni è diventato, di fatto, il simbolo di tutta la sua produzione artistica.

Già docente presso l’istituto d’arte Palizzi, soltanto pochi giorni fa aveva lasciato un messaggio su Facebook carico di speranza, accompagnato da foto di diverse sue sculture. A rileggerlo adesso, però, presenta parole pesanti come macigni: “Estratto 2021 anno del Covid, speriamo finisca presto questo incubo e possa ritornare ad abbracciare i miei cari, saluti dal Cotugno. Purtroppo l’arte è morta da tempo, gli artisti naturalmente non muoiono mai se veri nell’anima, sono solo più inquieti, ma si adattano anche al peggiore momento storico che ricordi. Saluti a tutti. Ad maiora semper, Luigi”.
Anche il figlio, Mariano Mazzella, ha voluto ricordare il padre attraverso un post sul medesimo social network, ringraziando inoltre chiunque abbia avuto un pensiero nei loro confronti: “Papà ti amo, ore 6:00 del 18/02/2021. Scultore nato messaggero di una creatività vulcanica. Una intera vita dedicata alla scultura, hai lasciato il silenzio che ci appaga nel tuo eterno riposo. Riposa in pace, tuo Mariano”.

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