È ufficialmente terminato il lavoro dell’imponente gru cingolata che, dallo scorso 20 febbraio, era impegnata nell’abbattimento della Vela Verde, uno degli edifici simbolo del quartiere di Scampia, ai margini della città di Napoli. Nel corso della giornata di ieri, infatti la grande pinza meccanica ha portato a termine la demolizione del palazzo di edilizia popolare, assurto nel tempo a vera e propria epitome del degrado della periferia partenopea, lasciando dietro di sé solo detriti e un piccolo rudere che verranno rimossi nei prossimi giorni. Sono cominciate in giornata, invece, le operazioni per smontare la gru, che verrà portata via entro domani. L’abbattimento della Vela Verde fa parte di un più ampio piano di riqualificazione del tessuto urbano del quartiere, denominato Restart Scampia, progetto varato dal Comune di Napoli che prevede l’abbattimento di tre delle quattro vele superstiti e la riqualificazione della quarta, la Vela Celeste, da destinare agli uffici della Città metropolitana, l’ex Provincia di Napoli. Tutti i nuclei familiari che ancora risiedevano negli appartamenti del palazzo sono stati trasferiti lo scorso anno in nuovi alloggi popolari.
Costruite tra il 1962 e il 1975 nell’ambito della legge 167 per l’edilizia popolare, le sette vele originarie furono progettate per il quartiere di Scampia dell’architetto palermitano Franz di Salvo. Nel periodo compreso tra il 1997 e il 2003, fu disposto e realizzato l’abbattimento dei primi tre edifici del complesso, caduti in uno stato di profondo degrado per una molteplicità di cause, tra i quali un ruolo di primo piano è occupato sicuramente dalla mancata realizzazione di spazi di aggregazione, previsti nel progetto originale, e dalla occupazione abusiva di molti lotti abitativi, avvenuta soprattutto a seguito del terremoto che sconvolse l’Irpinia nel 1980, quando un gran numero di persone e famiglie, rimaste prive di un tetto, occuparono senza autorizzazione gli appartamenti delle vele.
Segui già la pagina Facebook Il Crivello.it?