Il post che Piero Pelù ha pubblicato il 1° maggio sulla sua pagina Facebook aveva lasciato tutti i fan napoletani con il fiato sospeso. Il messaggio è il seguente: “Ragazzi, il calore dei concerti di Padova si è mischiato col freddo dei corridoi e ne è scaturita una bastardissima bronchite con cordite. Il mio otorino mi ordina cure cortisoniche e massimo riposo per diversi giorni quindi le due date di Napoli a La casa della Musica del 3 e 4 maggio sono rimandate a venerdì 6 e sabato 7 maggio 2022. Non sapete quanto mi dispiaccia questo cambio di date ma le mie corde vocali sono solo due e purtroppo non le posso cambiare ogni sera come fanno tutti i musicisti! Mi ricarico a pallettoni e ci vediamo con 2 giorni di ritardo!“
Per fortuna il performer fiorentino mantiene sempre la parola data e nella prima delle due serate napoletane la carica “a pallettoni” si è vista proprio tutta.
Il concerto inizia alle 21:00 in punto e con “El Diablo” il pubblico napoletano riceve la prima scossa elettrica della serata. La band di Piero Pelù e Ghigo Renzulli ha all’attivo un repertorio di 160 brani ma per celebrare i 40(+2) anni di carriera ne sono stati scelti 42, appunto. La decisione di fare due date in ogni città è scaturita proprio dalla possibilità di suonare più pezzi. Inoltre, una parte del concerto è uguale mentre un’altra cambia ogni sera, per dare spazio a tante canzoni.

L’atmosfera che si respira durante tutta la serata è tipica dei locali fumosi che hanno accolto i due fondatori dei Litfiba agli esordi della loro storia artistica: fiumi di birra, T-shirt a tema rock, melodie urlate a squarciagola e, ovviamente, pogate sul finale. Il mancato stage diving di Piero è stato ampiamente compensato dall’eccezionale interazione con il pubblico, con il quale la band sembra essere un tutt’uno. Come recita il testo di uno dei brani più famosi: “…è una strana sensazione / in un bagno di sudore / è il mio corpo che cambia…”, e i bagni di sudore non sono di certo mancati, così come la netta sensazione di essere usciti da quel teatro trasformati.

Ad accompagnare i Litfiba sul palco ci sono Luca “Luc Mitraglia” Martelli alla batteria, Fabrizio “Simoncia” Simoncioni alle tastiere e Dado “Black Dado” Neri al basso. Sullo sfondo, una scenografia disegnata da Piero Pelù con quattro grandi “XXXX” che rappresentano in numeri romani i 40 anni di carriera ma anche la potenza della musica rock che, grazie all’impegno sociale che ha sempre caratterizzato la band, riesce a veicolare un importante messaggio di pace e libertà.
Il tour dell’addio non segnerà la fine del nome dei Litfiba. Anche se il gruppo si scioglierà definitivamente, resteranno i successi discografici con milioni di copie vendute, migliaia di concerti in giro per l’Europa e il resto del mondo e, soprattutto, centinaia di canzoni che hanno fatto la storia del rock italiano.
