La giunta comunale di Napoli ha approvato in giornata, con voto unanime, la delibera nella quale l’amministrazione comunale sancisce e riconosce l’illegittimità del debito pubblico contratto durante i commissariamenti straordinari della città partenopea. In totale i commissariamenti eseguiti a Napoli sono stati cinque, di cui il capitolo finanziario più pesante riguarda gli anni della gestione del commissariamento post-terremoto e quello dell’emergenza rifiuti, costati ben 266milioni di euro per le casse dell’Ente. Su proposta del sindaco di Napoli Luigi De Magistris la delibera, che porta la firma dell’assessore al Bilancio Enrico Panini, è stata validata col voto concorde e unanime di tutti i componenti della giunta comunale. Nello specifico, la delibera, che è stata redatta col supporto di insigni giuristi ed economisti come Paolo Maddalena, Marco Bersani e Andrea Fumagalli, prevede lo stralcio di alcune somme dal Bilancio e l’accollo allo Stato di parte del debito pubblico considerato “illegittimo”.
Grande soddisfazione è stata espressa nei confronti della misura adottata da parte di Paolo Maddalena, vicepresidente emerito della Corte Costituzionale, nonché tra i redattori della delibera, che alla stampa ha dichiarato: “Il Comune di Napoli ha compiuto un coraggioso gesto di civiltà giuridica. Da troppo tempo i Comuni meridionali sono tartassati da misure e provvedimenti economici iniqui e le misure commissariali devono ricadere sul bilancio statale secondo i principi di solidarietà sociale e di sussidiarietà così come sancito dagli articoli 2 e 118 della Costituzione”. L’insigne giurista e costituzionalista ha così concluso: “La legge che scarica sui Comuni i debiti contratti dai commissariamenti è illegittima e verrà portata al vaglio della Corte Costituzionale”.
Si tratta infatti di un passo importante quello compiuto oggi dall’amministrazione comunale di Napoli, che dopo aver istituito una consulta sull’audit del debito al fine di ridare ossigeno alle casse finanziarie del Comune, si ritrova ad affrontare la grave crisi economica e sociale dovuta all’emergenza epidemiologica da Covid-19.
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