Dal 2017 l’arte della pizza è diventata Patrimonio dell’Unesco. Domani verrà celebrata la Giornata Mondiale della Pizza e del Pizzaiolo. La scelta della data non è casuale: il 17 Gennaio, infatti, si celebra Sant’Antonio Abate (Sant’Antuono, per distinguerlo da quello di Padova), protettore di fornai e pizzaioli.
Un’usanza tramandata nel tempo, a Napoli, nei primi anni del ‘900, il 17 gennaio si festeggiava, i pizzaioli infatti non lavoravano, le famiglie delle pizzerie napoletane facevano spesso una gita fuori porta e si fermavano a mangiare in un ristorante poi, alla fine del pasto, onoravano Sant’Antuono accendendo un falò. L’usanza si è protratta fino al 1924-25, andando a scemare dopo la Seconda Guerra Mondiale. Oggi il fuoco ben augurante è quello dei forni che sfornano il maggior numero di pizze possibili. Comunque in onore di questo personaggio – che la regione cristiana vuole anche protettore dei pompieri, dei panettieri e degli animali – sono sempre state organizzate delle celebrazioni significative nella capitale partenopea, come l’accensione dei “ceppi”, “fucaroni” o “focazzi”, grandi falò dalla funzione purificatrice con cui gli abitanti salutavano l’anno appena trascorso, preparandosi ad accogliere quello nuovo.
Per scoprire, invece, le origini della pizza dobbiamo fare un salto indietro nel tempo e più precisamente al 1889, quando il cuoco napoletano Raffaelle Esposito creò la celebre pizza in onore proprio della Regina Margherita di Savoia. Pomodoro, mozzarella e basilico, che onorano anche il nostro tricolore, hanno dato il volto alla pizza che oggi conosciamo.

Il 17 gennaio e anche una data simbolica per omaggiare l’arte che ha trasformato un semplice impasto di acqua e farina nel piatto più popolare della cucina italiana. Specialmente nell’epoca di emergenza sanitaria che ci troviamo a vivere, celebrare la pizza è importante. È un modo di sperare nel futuro, per tornare a mangiarle serenamente seduti in pizzeria. Senza esser costretti per forza di cose alla delivery o all’home made.
Non mancano, però, le manifestazioni che celebrano il Pizza Day 2022. A partire dall’iniziativa “Una figura professionale a tutto tondo” dell’APN, Associazione Pizzaiuoli Napoletani, con l’istituto Alberghiero Lucio Petronio di Monteruscello. È la presentazione del nuovo percorso di studi che garantirà la formazione adeguata anche ai pizzaioli che non hanno una tradizione di famiglia alle spalle. All’incontro di lunedì 17 gennaio alle 11 partecipano Sergio Miccù, Filippo Monaco e Antimo Caputo del Mulino Caputo. Al termine sarà proiettato il documentario Farina acqua e lievito di Giuseppe Alessio Nuzzo.
L’AVPN, Associazione Verace Pizza Napoletana, festeggia il Pizza Day 2022 con una maratona di 24 ore in diretta streaming Facebook e Instagram. Da Napoli a Napoli in un percorso di 22 masterclass, in 15 Paesi e in 12 lingue differenti. L’accensione del fuoco di Sant’Antuono, presso la sede di Capodimonte a Napoli è prevista alla mezzanotte del 16 gennaio. La prima master class avrà luogo in Australia a 00:30 e poi via attraverso Corea, East e West Coast degli Stati Uniti, Giappone, Russia, Egitto, Dubai, La Réunion, Turchia, Germania, Francia, Spagna, Polonia, Regno Unito, Brasile, Australia fino a tornare in Italia.
