Questa mattina, i carabinieri del comando provinciale di Napoli hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal Gip del Tribunale di Napoli su richiesta della locale Direzione distrettuale antimafia, nei confronti di tre indagati, appartenenti a due contrapposti sodalizi camorristici, ritenuti responsabili a vario titolo dei reati di estorsione, porto e detenzione illegale di armi, tutti aggravati dalla circostanza del metodo mafioso. Le indagini, hanno consentito di raccogliere gravi indizi di colpevolezza a carico di due persone che, agendo per conto del clan De Luca Bossa-Minichini-Rinaldi, organizzazione criminale riconducibile all’Alleanza di Secondigliano, si sono resi responsabili di un tentativo di estorsione commesso, il 12 gennaio 2018, ai danni del titolare di una “piazza di spaccio”, attiva nel quartiere “Mercato”.
Queste persone, nel momento in cui si sono recate dalla vittima per riscuotere la tangente, sono state affrontate dall’indagato appartenente, invece, al contrapposto cartello mafioso dei Mazzarella, che ha esploso nei loro confronti numerosi colpi di arma da fuoco, mettendoli in fuga. Gli eventi si inquadrano nell’ambito della violenta contrapposizione tra il sodalizio dei Mazzarella e quello dei De Luca Bossa-Minichini-Rinaldi, quest’ultimo interessato, anche adesso, a estendere la propria sfera di influenza dall’area di San Giovanni a Teduccio-Ponticelli a quella centrale del capoluogo.