Sono 21, finora, i positivi al Covid-19 all’ospedale Cardarelli di Napoli, in quello che si configura, dunque, come un vero e proprio focolaio scoppiato tra sanitari, medici, infermieri e operatori sociosanitari, cioè coloro che si trovano ormai da un anno in prima linea ad affrontare la pandemia.
In particolare, sarebbero ben 11 i contagi presso il servizio autoparco dell’ospedale partenopeo e la maggior parte di essi svolgono il lavoro di autista: poiché il presidio è ampio e formato da diversi padiglioni e palazzine, molto spesso i degenti hanno bisogno del trasporto in ambulanza per muoversi tra i vari edifici. Altri positivi si contano tra i sanitari del reparto di Medicina d’urgenza, ovvero due medici, due infermieri e un operatore sociosanitario, ma anche nel reparto Neurochirurgia, con un operatore sociosanitario e un infermiere, quest’ultimo ricoverato. Contagi sono stati registrati anche nel reparto di Ortopedia, con due infermieri e un medico ortopedico positivi al Covid-19. E sono quattro i contagiati ricoverati presso il nosocomio.
In una situazione così delicata, appaiono molto dure le parole di Antonio De Palma, presidente nazionale del sindacato Nursing Up, che rappresenta gli infermieri italiani. Il sindacalista, infatti, ha sottolineato come i contagi degli operatori sanitari peggiorino una condizione già precaria durante il periodo emergenziale: “I tagli al personale e la totale mancanza di assunzioni e di rinnovamento di strutture vetuste assolutamente non preparate ad affrontare l’emergenza pandemia, nonché la cronica mancanza di personale, i troppi precari, fanno moltiplicare i casi. Ci scrivono e ci chiamano ogni giorno infermieri allo stremo. Ci aspettiamo anche l’intervento del ministro”.

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