Quanto accaduto nella tarda mattinata di oggi all’interno di un treno della ferrovia Cumana di Napoli non è che l’emblema della follia dei no mask che sta dilagando in tutto il mondo – e, purtroppo, anche in Italia – assieme al propagarsi della pericolosa epidemia da Covid-19. Questa mattina, infatti, un carabiniere è stato aggredito e malmenato da un uomo che rifiutava di mettersi la mascherina. Tutto è accaduto all’altezza della fermata Zoo-Edenlandia della Cumana, dove un giovane di 21 anni si sarebbe rifiutato di indossare la mascherina, nonostante l’invito dei pendolari a rispettare le regole e tutelare l’incolumità di coloro che lo circondavano. A un certo punto, nel diverbio con la folla, è intervenuto un carabiniere in borghese per convincere con le buone maniere il giovane a rispettare le regole. All’ennesimo rifiuto, il militare si è qualificato dimostrando la sua appartenenza alle forze dell’ordine. A quel punto, il ventunenne, invece di obbedire, ha iniziato prima a inveire in malo modo contro i passeggeri, poi in preda a un autentico lapsus di rabbia e di follia si è scagliato con inaudita violenza contro il povero carabiniere.

Durante la colluttazione, il militare ha avuto la peggio, subendo prima un pugno in pieno volto, con l’aggressore che poi avrebbe addirittura tentato di strappargli a morsi un dito. Soltanto grazie all’intervento tempestivo dei rinforzi, il giovane è stato bloccato e ammanettato: reso innocuo, il ventunenne è stato arrestato con la grave accusa di aggressione e lesioni a pubblico ufficiale ed è stato rinchiuso nelle celle di sorveglianza della vicina caserma di Bagnoli, in attesa di essere giudicato per direttissima. Il carabiniere che ha subito l’aggressione è stato, invece, trasportato dai sanitari del 118 presso il pronto soccorso dell’ospedale Cardarelli di Napoli, dove è stato medicato a causa delle ferite subite: per lui si sospetta anche la frattura del setto nasale.
Sulla grave violenza consumatasi questa mattina in Cumana è intervenuto Umberto De Gregorio, il presidente dell’Eav, la holding che gestisce buona parte dei trasporti pubblici in Campania. De Gregorio ha ricostruito la cronaca dei fatti denunciando il gravissimo episodio avvenuto. Sul piede di guerra è anche il sindacato Fit–Cisl, che dopo l’ennesima violenza consumatasi sulla rete ferroviaria partenopea, nell’esprimere solidarietà alle forze dell’ordine, ha chiesto maggiori controlli e sicurezza lungo tutte le tratte maggiormente a rischio della Cumana, al fine di tutelare efficacemente l’incolumità dei lavoratori e dei passeggeri.
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