Sembra non avere fine la storia di Tiziana Cantone, la trentatreenne che si suicidò, il 13 settembre 2016, a causa di alcuni suoi video privati diffusi senza il suo consenso sul web. In questo caso, a essere coinvolta è la madre, Maria Teresa Giglio, da sempre in prima linea per difendere la figlia e pretendere giustizia. La donna, infatti, sembrerebbe essere stata vittima di una violenza privata subìta, lo scorso 4 febbraio, da una nota giornalista, inviata di un programma televisivo in onda sulla rete Mediaset. La Giglio si è così presentata, quattro giorni dopo l’accaduto, alla Procura di Napoli Nord, dove ha sporto denuncia, chiamando in causa, inoltre, i suoi ex legali e la sua ex consulente. La giornalista sarebbe accusata di averle teso una trappola, al solo scopo di portare la donna ad accusare di truffa – e successivamente convincerla a revocare l’incarico – i suoi consulenti dell’Emme team, ovvero lo studio legale italo-statunitense attualmente al lavoro per scoprire eventuali novità sul caso Cantone.

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