Si accende la polemica nel capoluogo partenopeo dopo la decisione, presa dalla giunta Manfredi, di riaprire al traffico delle automobili il lungomare “liberato”, ossia il tratto a fronte mare tra via Partenope e via Nazario Sauro, affacciato sul Golfo e su Castel dell’Ovo, trasformato in area pedonale e ciclabile dalla precedente amministrazione guidata da Luigi De Magistris. Nonostante la conclusione dei lavori di manutenzione all’interno della Galleria Vittoria, condizione che presto ne permetterà la riapertura una volta ricevuto il via libera dalla Procura, garantendo così i collegamenti tra via Acton e la Riviera di Chiaia, l’assessore alla Mobilità Edoardo Cosenza non vuole sentire ragioni. In un’intervista rilasciata al Corriere del Mezzogiorno ha confermato che durante la settimana il lungomare tornerà interamente percorribile dalle auto per decongestionare così dal traffico le parallele via Santa Lucia e via Chiatamone. Secondo l’assessore, infatti, il lungomare può venire tranquillamente “sacrificato” per garantire una circolazione più scorrevole delle auto durante la settimana, mentre tornerà a essere percorribile a piedi solamente nei giorni festivi e nei weekend.
La decisione di riaprire al traffico una delle zone più suggestive e affascinanti del capoluogo partenopeo ha generato critiche molto dure da parte delle associazioni ambientaliste. Legambiente, Wwf, Green Italia e Cicloverdi hanno infatti contestato la scelta dell’assessore Cosenza, chiedendo un incontro urgente con il sindaco Gaetano Manfredi affinché ascolti le loro proposte alternative. Per gli ambientalisti si tratterebbe, a ragion veduta, di un clamoroso passo indietro per la città, andando ulteriormente a ridurre quei già pochi spazi di aggregazione e di vivibilità cittadina disponibili. Non è un caso, infatti, che il capoluogo partenopeo sia fanalino di coda nella classifica sulla qualità della vita nelle città italiane: per il Sole 24 Ore Napoli si classificherebbe 107esima, perdendo ben 15 posizioni rispetto allo scorso anno, piazzandosi così all’ultimo posto. Gli ambientalisti chiedono inoltre all’amministrazione di valutare un piano alternativo di mobilità sostenibile, che metta al centro dell’azione politica i bisogni e le esigenze della persona, e non quella delle automobili, incentivando il trasporto pubblico e disincentivando quello privato.

Per gli ambientalisti, diversamente dalle intenzioni dell’assessore Cosenza, il quale, a detta loro, penserebbe erroneamente di aver risolto il problema del traffico in città semplicemente trasformando il lungomare in un’autostrada a più corsie, bisognerebbe al contrario mettere mano a un nuovo piano di mobilità che garantisca la circolazione sulle tre parallele via Gramsci, via Giordano Bruno e via Piedigrotta, permettendo nello stesso tempo il doppio senso di marcia sulla Riviera di Chiaia. In questo modo sarebbe possibile non solo mantenere la pedonalizzazione di via Partenope e di via Nazario Sauro, ma di estenderla addirittura a via Caracciolo, come già accaduto in via sperimentale in passato e in occasione dei grandi eventi. Con questo piano si abbatterebbe così ogni barriera tra la città e il mare, garantendo ai cittadini napoletani e ai migliaia di turisti in visita alla città di godere un intero percorso pedonale continuo che colleghi Mergellina con Piazza del Plebiscito, via Toledo e il centro storico, seguendo uno schema già adottato dalle principali città europee.
La scelta dell’assessore Cosenza non poteva che far infuriare i gestori di bar, locali, pizzerie e ristoranti i quali, grazie l’introduzione delle aree pedonali e delle zone a traffico limitato (ztl) che hanno garantito un maggiore flusso turistico che si è esteso in più quartieri della città, hanno visto crescere in questi anni i propri guadagni. Ovviamente, per non creare ulteriori disagi a causa della presenza di tavolini e gazebo che invadono le strade da quando è scoppiata la pandemia, ci sarebbe bisogno anche in questo caso di una chiara ed efficace regolamentazione circa l’occupazione dello spazio pubblico. Il provvedimento ha fatto storcere il naso anche al sindaco uscente di Napoli Luigi De Magistris il quale si è detto profondamente dispiaciuto di fronte alle scelte dell’attuale amministrazione la quale, invece di guardare a un futuro green, sarebbe ferma a vecchi modelli del passato, non rendendosi conto del grande cambiamento culturale in atto nel merito delle questioni ambientali. Esultano invece, grazie a questo provvedimento che continuerà a far discutere, i parcheggiatori abusivi i quali, in assenza di controlli sufficienti, continueranno indisturbati nel loro “lavoro”, estendendo così il business illegale di posteggiatori anche a quelle aree che prima erano interdette al traffico.
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