Stasera poteva finire soltanto così. Il Napoli, in campo con una bellissima camiseta albiceleste come omaggio a Diego Armando Maradona, batte 4-0 la Roma in un match che vede il tabellino dei marcatori aperto da un magnifico calcio di punizione maradoniano (anche se calciato col destro) di capitan Lorenzo Insigne e chiuso da uno slalom altrettanto maradoniano concluso in rete di sinistro da Matteo Politano.
In mezzo, Fabian Ruiz e Dries Mertens consolidano il risultato, comunque mai in discussione dal primo all’ultimo minuto, perché il Napoli stasera gioca una partita seria, solida, con grande voglia, determinazione e concentrazione. E quando la squadra partenopea si esprime così, abbinando questi elementi alla sua naturale tecnica ed eleganza, diventa effettivamente molto forte e temibile per chiunque. Il capitano degli azzurri, il napoletano Insigne, è il migliore in campo, ma tutti giocano al loro meglio per rendere onore al Mito scomparso mercoledì scorso. Stasera, nella notte del Diez, poteva finire soltanto così.
La partita è anticipata dall’intenso minuto di raccoglimento in memoria di Maradona, con le due squadre schierate in cerchio attorno al centrocampo, il silenzio che incombe tutto intorno e la gigantografia sorridente del Pibe de Oroche guarda tutti dall’alto del maxischermo, quasi come una sorta di genius loci. L’inizio gara è molto bloccato, con le due squadre attente più a non scoprirsi che a offendere, anche se in realtà la sensazione è che tutti stiano attendendo lo scoccare del decimo minuto e la prevista sospensione per un ulteriore omaggio all’idolo di casa. Infatti, alla ripresa è come se in particolare il Napoli si svegliasse dal torpore. Da quel momento, gli azzurri schiacciano nella loro metà campo gli avversari, anche se le occasioni da gol non arrivano certamente copiose. Giunge provvidenziale poco dopo la mezz’ora, dunque, il bellissimo calcio di punzione col quale capitan Insigne batte da quasi venticinque metri un Mirante apparso un po’ sorpreso. Il Napoli alza i ritmi di gioco, conquista calci d’angolo a ripetizione e sfiora il raddoppio prima dell’intervallo in almeno un altro paio di occasioni. La Roma? Non pervenuta. Nella ripresa, la partita prosegue lungo la falsariga del primo tempo, con gli azzurri che alzano ulteriormente la velocità delle giocate e al tempo stesso impediscono le ripartenze giallorosse, grazie all’attento lavoro in copertura di Diego Demme, centromediano davanti alla coppia centrale di difesa Manolas-Koulibaly. E segnali molto positivi arrivano anche da uno Zielinski in costante ripresa dopo la guarigione dal Covid-19.
Le squadre si allungano e la Roma prova, senza troppo successo, a rendersi pericolosa dalle parti dell’inoperoso Meret. Ma gli altri tre gol, in realtà, arrivano come esito logico di quanto si vede sul terreno di gioco. Al 64′, il raddoppio nasce da una ripartenza veloce di Insigne, lanciato sulla fascia sinistra da uno spettacolare colpo di tacco di Mario Rui. Il capitano azzurro passa al centro per Fabian Ruiz che, dal limite dell’area, piazza un pallone rasoterra, lento ma precisissimo, a fil di palo alla sinistra di Mirante. Per il 3-0 bisogna attendere l’81’, quando Mertens è lesto a battere in porta dopo aver ripreso una maldestra respinta centrale del portiere giallorosso su un tiro di Elmas. A quattro minuti dal novantesimo, è Politano a calare il poker con la più maradoniana delle giocate: dribbling in area avversaria a superare uno dopo l’altro vari calciatori della Roma, portiere evitato in uscita e conclusione di sinistro a insaccare da posizione piuttosto angolata. Così, il Napoli onora la memoria di Diego Armando Maradona nel migliore dei modi e si rilancia per la lotta al vertice in un campionato quest’anno più equilibrato che mai.
Vanno sottolineate, nel post-partita, anche le parole dell’allenatore azzurro Rino Gattuso ai microfoni di Sky Sport. Da un lato, infatti, si rende protagonista di un inatteso (ma schietto e saggio come sempre) richiamo al senso di responsabilità e al rispetto delle regole nei confronti dei napoletani: “Continuiamo a celebrare la memoria di Maradona, ma in questi giorni sto vedendo in giro troppe persone e a volte anche senza mascherina, quindi cerchiamo di non dimenticare il momento difficile causato dalla pandemia“. Quindi, ribadisce col giusto orgoglio il suo rammarico per quel match con la Juventus mai giocato causa Coronavirus e terminato con lo 0-3 a tavolino e un punto di penalizzazione in classifica ai danni della sua squadra, puntualizzando a muso duro: “Lo ripeto, a scanso di equivoci: io e i miei quella sera eravamo già in pullman pronti per partire. Comunque, per me, noi sul campo abbiamo 18 punti e non i 17 che, per il momento, ci attribuisce la classifica“. In attesa che la giustizia sportiva comunichi il suo responso definitivo.
Questo sito Web utilizza i cookie. Continuando a utilizzare questo sito Web, acconsenti all'utilizzo dei cookie. Visita la nostra Privacy Policy. Accetto