Nella mattinata di ieri gli agenti di polizia del commissariato San Ferdinando, su delega della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Napoli, hanno dato esecuzione a ben quattordici decreti di perquisizione, sia locale che personale, nei confronti di altrettanti soggetti accusati di svolgere l’attività di parcheggiatori abusivi. Le attività di verifica e di indagine su tali attività illecite sono iniziate nel dicembre del 2019 a seguito di alcune segnalazioni, con l’obiettivo di reprimere il femoneno, endemico nel capoluogo partenopeo, dei guardamacchine e dei posteggiatori abusivi, diventati un vero e proprio incubo per gli automobilisti, costretti il più delle volte a pagare sotto ricatto un obolo per evitare che le loro vetture vengano danneggiate o derubate.
Dagli accertamenti effettuati dall’Inps è emerso che gli indagati, oltre a svolgere tale attività illegale, ricevevano in maniera del tutto illegittima anche il reddito di cittadinanza, a dimostrazione dell’esistenza, spesso, di un legame tra la percezione del sussidio e l’attività dei parcheggiatori, dato che questi risultano nella maggior parte dei casi essere nullatenenti.

In totale, al termine dell’operazione di polizia giudiziaria, gli agenti hanno posto sotto sequestro tredici carte Postamat Rdc nonché diverse somme di denaro custodite dai parcheggiatori abusivi all’interno delle loro abitazioni, ritenute essere i proventi illeciti legati alla loro attività. L’Inps, una volta ricevuta la segnalazione da parte delle forze dell’ordine, ha avviato di conseguenza la procedura di decadenza del sussidio che prevede la restituzione delle somme di denaro indebitamente percepite.
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