I carabinieri della Compagnia di Marano di Napoli hanno fermato su ordine della Procura di Napoli Nord G. G., il ventiseienne ritenuto responsabile di aver investito e provocato la morte, nella notte tra venerdì e sabato scorso, del trentenne C. C. e del quarantenne D. R., entrambi originari di Sant’Antimo. Le serrate indagini hanno consentito di ricostruire, attraverso dichiarazioni, sopralluoghi e l’acquisizione di numerosi filmati dei sistemi di videosorveglianza privati, il grave episodio.
Da quanto finora emerso le due persone decedute, presumibilmente dopo essersi rese responsabili della rapina di un orologio, si erano allontanate a bordo di uno scooter, inseguite dal rapinato alla guida di una Smart. Secondo le indagini, G. G., una volta raggiunto lo scooter, avrebbe investito i due uomini, provocando a entrambi un gravissimo trauma che ne ha causato il decesso immediato. Sul luogo dell’impatto gli investigatori hanno ritrovato un orologio Rolex e una pistola marca Beretta, quest’ultima presumibilmente in possesso dei due rapinatori. Il fermo di G. G. è arrivato qualche giorno dopo il fatto perché gli inquirenti hanno verificato la versione fornita al pubblico ministero dal ventiseienne, che ha affermato di essere stato rapinato del Rolex e dell’automobile, respingendo così l’accusa di aver investito i rapinatori.

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