Andrà in scena domenica 16 febbraio, alle ore 19, presso Il Pozzo e il Pendolo Teatro, una replica straordinaria, dopo il grande successo dei primi due appuntamenti, della trasposizione teatrale dell’ultimo romanzo dello scrittore siciliano Luigi Pirandello, Uno nessuno e centomila.
La vicenda, incentrata sul personaggio Vitangelo Moscarda, si sviluppa a partire da un accadimento apparentemente irrilevante: il protagonista scopre un dettaglio di sé di cui era all’oscuro, un naso storto al quale non aveva mai badato, fattogli notare per la prima volta dalla moglie. Proprio questa inaspettata rivelazione fa breccia nell’animo del protagonista, generando un vortice di cogitazioni, ragionamenti che lo condurranno su di un percorso accidentato, lungo il quale cominceranno a vacillare rovinosamente i punti fermi della sua esistenza.
La scoperta, che sconvolgerà l’intero corso della sua vita, è straordinaria nella sua disarmante semplicità: “Di ciò che posso essere io per me, non solo non potete sapere nulla voi, ma nulla neppure io stesso”.
Una vita ordinaria, un uomo reso benestante dalla banca ereditata in giovane età dal padre, che gli consente di condurre una vita agiata, si trova inaspettatamente al cospetto di una realtà nuova, scandita da momenti di irreversibile rottura. Il padre, uomo distante e arcigno, sedicente banchiere, in realtà altro non è che un usuraio. Vitangelo, a sua volta, scopre di essere un usuraio, costretto ad interpretare, a sua insaputa, un ruolo a lui sconosciuto. Ed è alla luce di questi repentini cambiamenti, che decide di fare tabula rasa, disgregare gli infiniti sé , così come nati e cresciuti nelle menti altrui, i diversi lui che vivono negli occhi delle persone vicine, ponendo in essere una serie di azioni figlie del medesimo disegno distruttivo, interpretate all’esterno come segnali di un’incipiente follia. Annichilire se stesso e le sue proiezioni per potersi ritrovare intero e unico.
Nel finale, Vitangelo, vive quel che resta della sua vita in ospizio, in una condizione di solitudine e distacco dal mondo e dalle persone: “Muoio ogni attimo, io, e rinasco nuovo e senza ricordi: vivo e intero, non più in me, ma in ogni cosa fuori”.
Uno, nessuno e centomila è una storia narrata in prima persona: il protagonista offre il suo punto di vista, raccontando i suoi pensieri , rievocando le vicende che hanno segnato un personalissimo viaggio introspettivo culminato in una dolorosa e illuminate rivelazione: egli non è uno, ma centomila, e quindi nessuno.
Paolo Cresta interpreta Vitangelo, curando altresì regia e sceneggiatura, e mettendo in scena uno spettacolo finemente cesellato. Una sedia è tutto ciò di cui dispone e, rivolgendosi direttamente agli spettatori, riesce a creare un’atmosfera intima e coinvolgente, nel cui ambito eviscera i punti salienti del viaggio interiore del protagonista.
Segui già la pagina Facebook Il Crivello.it?
Commenti riguardo questo post