Un innovativo test genetico, diffuso già in diversi paesi e noto come “Trio Prenatal Diagnosis”, è ora disponibile anche in Italia. Individua eventuali malattie genetiche nei feti: si basa sull’analisi di campioni di sangue prelevati da entrambi i genitori, mirando a fornire informazioni cruciali prima della nascita.
Il test viene effettuato ad 11 settimane di gravidanza mediante villocentesi, o di liquido amniotico a 16 settimane di gravidanza, mediante amniocentesi. Procedure che, vanno assolutamente eseguite da professionisti esperti. Il test consente di diagnosticare, ancor prima della nascita, una vasta gamma di patologie genetiche oggi conosciute, poiché si focalizza sull’analisi dell’esoma umano. Le malattie in questione coinvolgono principalmente il funzionamento cerebrale e metabolico, oltre all’aspetto fisico, manifestando la loro gravità progressivamente nel tempo.
Il presidente della Società Italiana di Diagnosi Prenatale e Medicina Materno Fetale, Claudio Giorlandino, sottolinea: “Il numero di neonati affetti da gravi malattie genetiche è allarmante, stimando che in Italia siano circa 10.000 ogni anno, nonostante il calo delle nascite“. Giorlandino evidenzia l’importanza del test “Uno su 21 neonati nasce con una malattia genetica non diagnosticata. Si pensi alle malattie neurologiche, a quelle metaboliche, all’autismo, queste vengono diagnosticate tardivamente. Lo studio dell’esoma invece ne rivela l’esistenza in una grande percentuale, ed in tutti i casi dove l’autismo è una componente di una sindrome genetica”