Nel corso di un’importante operazione antibracconaggio condotta dai carabinieri del Cites di Napoli, supportati dalle sezioni di Caserta e di Roma, ben sei persone sono state deferite nel Casertano per violazione delle norme per la protezione della fauna selvatica e del codice penale. L’operazione ha portato contestualmente all’arresto di due bracconieri e al sequestro di quattro fucili da caccia, nonché alla confisca di trenta esemplari di avifauna, tra cui trenta cardellini e un piccolo falco detenuto illegalmente. In particolare, a Gricignano d’Aversa, i militari del Cites hanno sorpreso in flagranza di reato due fratelli, uno di Carinaro e l’altro di San Marcellino, mentre erano intenti a catturare specie animali protette con alcune reti. Oltre all’attrezzatura impiegata per la cattura degli animali, i carabinieri hanno rinvenuto cinque cardellini. Le ispezioni sono poi proseguite presso le abitazione dei due bracconieri, e hanno portato alla confisca di altri 18 cardellini catturati illegalmente. Le specie volatili sono state pertanto liberate mentre i due “ladri di cardellini” sono stati tratti in arresto per furto aggravato di avifauna appartenente al patrimonio naturale dello Stato.

Fondamentale, per la riuscita dell’operazione antibracconaggio, è stato il contributo delle associazioni animaliste e ambientaliste attive sul territorio casertano come l’Ente nazionale protezione animali e il Wwf. L’azione di tutela del patrimonio naturalistico rientra nell’ambito di una più vasta azione di controllo e di monitoraggio dell’area denominata “Black spot”, comprendente un vasto territorio che si estende tra le province di Caserta e di Latina e all’interno del quale si registra un elevato numero di reati legati all’attività venatoria e al bracconaggio. In settimana, un’altra operazione dei carabinieri ha portato al salvataggio di ben 13 cagnolini che venivano maltrattati dal loro proprietario. L’uomo, un cinquattottenne di Mariglianella, in provincia di Napoli, è stato denunciato per maltrattamento di animali così come previsto dall’articolo 544 del codice penale.
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