Una vera e propria centrale della droga e del denaro contraffatto è stata scoperta dai militari della guardia di finanza a Orta di Atella, in provincia di Caserta, nel corso un’importante operazione antidroga andata a segno nella cittadina atellana. Durante il blitz i Baschi verdi hanno tratto in arresto tre persone del posto: si tratta di G. P. di cinquantacinque anni, di C. M. di quarantaquattro anni e di O. G. A. di sessantaquattro anni e originario della Colombia. Tutti e tre sono accusati di spaccio di droga e di contraffazione.
Le ispezioni dei finanzieri effettuate in un appartamento situato nel comune atellano hanno permesso di rinvenire, all’interno dello stesso alloggio trasformato a vera e propria “raffineria” della droga, la presenza di circa sette chilogrammi di cocaina purissima, 140 chilogrammi di sostanze chimiche utilizzate per “tagliare” lo stupefacente, diversi macchinari e attrezzature impiegate per i processi di raffinazione della droga e un’ingente somma di denaro contraffatto pari a 207mila euro. Durante il blitz a sorpresa compiuto dalle Fiamme gialle i tre spacciatori erano intenti a imbustare e confezionare lo stupefacente che avrebbero poi rivenduto sulle principali piazze di spaccio dell’Agro atellano. Accortisi dell’arrivo delle forze dell’ordine grazie al sistema di sorveglianza posto a protezione della loro abitazione, i tre malviventi hanno così provato a darsi alla fuga ma dopo un breve inseguimento lungo le strade di Orta di Atella sono stati acciuffati e tratti in arresto dai militari della guardia di finanza.

Nei confronti di due degli arrestati, in particolare di C. M. e O. G. A., il Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Napoli Nord aveva disposto, poco dopo l’arresto, la detenzione in carcere per i reati di concorso in detenzione ai fini dello spaccio di sostanze stupefacenti e di falsificazione di denaro contante. Per il terzo complice, G. P. , i giudici avevano disposto invece solamente gli arresti domiciliari per motivi di salute. Successivamente il Tribunale del Riesame di Napoli ha disposto gli arresti domiciliari anche per C. M. il quale, inizialmente finito in cella per i reati commessi, è stato scarcerato su ordine dei giudici. In carcere resterebbe così soltanto il sessantaquattrenne colobiano O. G. A. il cui ruolo all’interno del gruppo di narcos sarebbe stato quello di controllare e sovrintendere i procedimenti chimici di lavorazione della droga.
La cocaina sequestrata a Orta di Atella, meglio nota come la “regina” delle droghe, avrebbe fruttato, se messa in commercio, ben 1,5 milioni di euro. Tali evidenze indurrebbero gli inquirenti a ritenere che dietro alla gestione di questo laboratorio clandestino possa celarsi un vero e proprio sistema criminale legato al narcotraffico ben più strutturato, ma del quale, a oggi, non si conoscono ancora i dettagli. D’altra parte vi è il sospetto, ugualmente fondato, che il traffico di stupefacenti non fosse l’unico business dei tre uomini arrestati data l’ingente somma di banconote contraffatte rivenute nell’appartamento di pregevole fattura e quasi fedeli alle originali, come si può ben vedere dalle immagini pubblicate.

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