In occasione della Giornata mondiale contro l’omofobia, la bifobia e la transfobia, i ragazzi e le ragazze dell’associazione Go! – Giovani ortesi, in collaborazione con il circolo Rain Arcigay di Caserta, hanno realizzato, in piazza San Salvatore a Orta di Atella, la prima panchina arcobaleno della città per sottolineare quanto sia importante sostenere i diritti delle persone e combattere ogni tipo di discriminazione, esclusione e disparità legate all’orientamento sessuale e all’appartenenza di genere. Si tratta della prima iniziativa di questo tipo nell’Agro atellano con l’obiettivo di lanciare un chiaro messaggio di inclusione sociale rivolto specialmente alle giovani generazioni affinché si impegnino nella tutela dei diritti di tutti coloro che rischiano di essere discriminati per la loro “diversità“, vista troppe volte come una minaccia anziché una forma di arricchimento e un valore da salvaguardare.

La Giornata mondiale contro l’omofobia viene celebrata ogni anno il 17 maggio in oltre centotrenta Paesi in tutto il mondo. Giunta al suo diciassettesimo anno, la ricorrenza fu istituita per la prima volta nel 2004 dall’Organizzazione delle Nazioni Unite e venne ufficializzata nel 2007 dall’Unione Europea per testimoniare l’impegno di ogni nazione civile e democratica nella prevenzione e nel contrasto delle discriminazioni sessuali. Ciononostante, ancora oggi, siamo costretti a leggere dalle pagine dei quotidiani notizie di violenza e intolleranza ai danni di donne e persone appartenenti alla comunità Lgbtqi+. Ciò dimostra quanto lavoro ci sia ancora da fare per superare disparità, pregiudizi e diseguaglianze di genere.

Non è un caso che la stessa classe politica italiana si sia spaccata a metà sull’approvazione della “Legge Zan”, disegno di legge che prende il nome dal deputato Alessandro Zan, la cui discussione è stata bloccata per lungo tempo in Senato da una parte della maggioranza che regge il Governo. Il provvedimento legislativo è nato con l’obiettivo di proteggere donne, omosessuali e disabili dai reati d’odio, ossia dall’istigazione a commettere atti di natura violenta e discriminatoria contro chi appartiene a un determinato genere sessuale o a una categoria sociale. I giovani di Go! hanno per questo motivo partecipato all’iniziativa #diamociunamano lanciata dalla rivista Vanity Fair, che ha coinvolto numerosi personaggi del mondo dello spettacolo e della televisione. L’obiettivo era porre al centro del dibattito pubblico l’importanza di dotare al più presto l’Italia di una legge moderna ed efficace contro l’omofobia, così da adeguarla sotto il profilo legislativo al resto dei Paesi dell’Unione Europea.

A tal proposito è doveroso ricordare anche le parole chiare pronunciate dal Presidente della Repubblica Italiana Sergio Mattarella sull’argomento: “È compito della società abbattere i pregiudizi e l’intolleranza. Bisogna costruire una cultura che assuma l’inclusione come obiettivo sociale, che applichi il principio di eguaglianza delle minoranze, che contrasti l’omofobia e la transfobia. La piena affermazione dell’individuo è una ricchezza inestimabile per tutti noi”.
Eppure sono tante, troppe, le persone che ancora oggi vengono discriminate, bullizzate, escluse, insultate, aggredite e cacciate via da casa perché omosessuali, bisessuali, lesbiche o transessuali. Si tratta di una situazione che non è più accettabile in un Paese che si considera civile. A causa di questo clima di odio molti ragazzi e ragazze non possono esprimere liberamente la propria sessualità. Nonostante alcune conquiste, come il riconoscimento delle unioni civili sancite dalla legge numero 76 del 20 maggio del 2016, meglio conosciuta come “Legge Cirinnà”, molte persone continuano a vivere in una condizione di solitudine, paura e timore.

Dopo tante città italiane anche Orta di Atella avrà la sua panchina arcobaleno: viola, blu, azzurro, verde, giallo, arancione e rosso sono i simboli della pace e dell’uguaglianza oltre che della stessa comunità Lgbtqi+. Quello compiuto dai ragazzi e dalle ragazze delle due associazioni è un gesto semplice, che abbellisce e colora la città, rendendola viva e allegra, e lancia al tempo stesso un forte messaggio di riscatto sociale e di protagonismo dei più giovani. Messaggi, questi, che devono arrivare a sensibilizzare il pubblico anche su questioni che, a primo acchito, possono sembrare di poca importanza: è utile ribadire, ad esempio, quanto sia importante utilizzare un linguaggio inclusivo e consapevole, rispettoso delle diversità di ognuno, evitando l’uso di epiteti come “gay” o “trans” a scopo offensivo. Ciò rappresenta un piccolo passo per realizzare finalmente quel cambiamento culturale di cui la società ha bisogno: le parole d’ordine devono essere sempre capire e comprendere le differenze, mai giudicarle o denigrarle.

“Con la realizzazione di questa panchina colorata, – afferma Giovanni Sorvillo, presidente dell’associazione Go! – che aggiunge allo scopo funzionale dell’arredo urbano anche un significato simbolico, abbiamo voluto lanciare un messaggio di solidarietà e di inclusività per tutta la comunità Lgbtqi+. In un Paese in cui chi è diverso viene allontanato, emarginato e deriso anche un gesto semplice come questo può rappresentare un importante strumento di riscatto e di emancipazione. La giornata del 17 maggio – prosegue – deve ricordarci dei pestaggi, delle offese, delle accuse e delle violenze che ogni giorno si consumano ai danni delle persone per il loro orientamento sessuale. L’odio e la paura non ci devono spaventare. La panchina rainbow non è che il nostro contributo nella realizzazione di una società basata sull’inclusione e sulla valorizzazione delle diversità. Siamo etero, gay, bisex, trans. Siamo tutti diversi l’uno dall’altro, eppure siamo uguali sotto il profilo dei diritti”.

Il presidente dell’associazione giovanile ortese esprime inoltre la propria gratitudine verso tutti coloro che hanno sostenuto l’iniziativa partecipando all’evento in piazza: “Ringrazio innanzitutto Bernardo Diana, presidente di Arcigay, e tutti i ragazzi e le ragazze che fanno parte del circolo Rain di Caserta; con loro c’è stata una proficua collaborazione fin dal principio per la realizzazione di questa importante iniziativa. Condividiamo lo stesso spirito e una comune visione del mondo, dei diritti e del vivere civile. La nostra associazione – conclude – non si tira indietro e ci mette la faccia nel portare avanti battaglie che riteniamo siano giuste e sacrosante, nate con lo scopo di tutelare la dignità e la libertà delle persone. L’amore non ha sesso, non ha religione, non ha colore politico, non ha confini e non fa distinzioni di alcun tipo. L’amore è amore. Love is love”.

(Foto di Vincenzo Veneruso)
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