I lavoratori delle ditte di pulizia Cm service e Gsi si sono resi protagonisti, questa mattina, di un sit-in davanti all’ospedale Moscati di Aversa. Circa quaranta operatori hanno, infatti, incrociato le braccia per protestare contro la politica aziendale di riduzione dell’orario di lavoro da sei ore e quaranta minuti a quattro ore giornaliere, con conseguente diminuzione dello stipendio e peggioramento del servizio di pulizia. “I lavoratori sono stati costretti a una condizione da fame – ha spiegato Michele De Luca del Sindacato generale di base – che ha come logico effetto l’impossibilità di operare al meglio. Vorrei capire come un lavoratore possa pulire un intero reparto dell’ospedale in sole quattro ore. Forse a qualcuno sfugge che siamo in piena emergenza Covid e oltre alla ‘normale’ pulizia, c’è bisogno di una disinfettazione precisa e, oserei dire, maniacale di stanze, oggetti e arredi. Chiediamo, quindi, di ripristinare il tempo pieno contrattuale agli operatori che si sono visti diminuire il proprio orario di lavoro. Al momento dichiariamo lo stato di agitazione, ma se non ci saranno novità nei prossimi giorni siamo pronti allo sciopero”. De Luca ha lamentato anche un’incongruenza che in questi mesi non è passata inosservata agli occhi del sindacato, cioè che “mentre le ditte chiedevano sacrifici ai lavoratori con il contratto di solidarietà, le stesse provvedevano ad assumere altro personale. Non c’è coerenza in questa scelta, perché, come prima cosa, avrebbero dovuto aumentare l’orario dei lavoratori che già erano in servizio. Una decisione che chissà quali sotterfugi nasconde. Inoltre, per ovviare alla mancanza di personale, che comunque persiste ad Aversa, hanno spostato alcuni lavoratori da altre strutture e distretti sanitari dell’Asl di Caserta, riducendo l’organico in queste ultime”.
Infine, è emerso anche il problema del materiale di pulizia poco adatto a una disinfettazione completa ed efficace. Un buon esempio, sempre secondo il rappresentante provinciale dell’Sgb, è quello dei lavoratori che “spesso hanno dovuto lavare pavimenti e servizi igienici non col detersivo adatto, ma con l’anticalcare, che notoriamente non disinfetta, così come, in alcuni casi, si sono trovati privi dello straccio lavapavimenti”. Dopo alcune ore di presidio davanti al nosocomio normanno, i lavoratori e i loro rappresentati sindacali sono stati ricevuti dal direttore sanitario Arcangelo Correra. “Il dottor Correra ci ha accolto e ascoltato – ha sottolineato al termine dell’incontro De Luca – prendendo sul serio la nostra denuncia e assicurandoci che da lunedì avrebbe controllato il numero del personale delle pulizie presente nell’ospedale e se vi fosse qualcuno proveniente da altre strutture sanitarie della provincia. Inoltre, ci ha anche assicurato che avrebbe informato la direzione generale dell’Asl delle situazioni da noi contestate. Ora attenderemo lunedì, se le cose dovessero rimanere immutate – ha concluso il rappresentante sindacale – siamo pronti a incrociare le braccia”.

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