“Abbattere e ricostruire i palazzi del Parco Verde in una condizione migliore per i cittadini, di vivibilità e diffusione all’interno del tessuto urbano”. Enzo Falco ha vinto a Caivano al primo turno con il 51,66 per cento dei consensi, in un Comune sciolto per infiltrazioni camorristiche. Non si è neanche insediato da sindaco e già ha ricevuto, insieme al giovane giornalista e neo consigliere comunale Ciro Pisano, una minaccia di morte. Con lui affrontiamo i temi della legalità, dello sviluppo sostenibile di una intera comunità e del Parco Verde, per il quale non ha una sola soluzione da proporre.
Sindaco, a una settimana dalla lettera con le minacce a lei e a Ciro Pisano come vanno adesso le cose?
“Io sono abbastanza tranquillo. So che questi sono territori difficili, complessi e sono preoccupato più per Ciro che per me. Lui è giovane, io ho un po’ di esperienza in più, quindi più solido. Mi sono candidato e ho accettato ben volentieri la candidatura perché amo Caivano, amo questo mio territorio che è difficile ma, allo stesso tempo, può esprimere delle enormi potenzialità e noi su quest’ultime dobbiamo agire”.
Qual è stato il suo primo pensiero quando ha letto il foglio su cui erano espresse le minacce?
“Di andare immediatamente al commissariato, perché queste cose vanno subito denunciate. Io e lo stesso Ciro ci siamo rivolti a chi è deputato a eseguire le indagini e farà di tutto per capire da chi provengono queste intimidazioni. Sono loro gli specialisti e ho molta fiducia in loro. Io, da questo punto di vista, sono sereno. È chiaro che un po’ di preoccupazione c’è sempre, però ci sono anche molte persone che non sono legate alla criminalità in senso stretto, ma semplicemente pensano di poter intimidire, ma non intimidiranno mai niente e nessuno. Noi abbiamo una strada tracciata davanti e la seguiremo con grande determinazione”.
Lei è già stato proclamato sindaco. Qual è stato il suo primo provvedimento?
“Sono stato proclamato martedì scorso e domani, lunedì 5 ottobre, varerò la giunta. Il mio primo atto è stato la firma dell’ordinanza sui roghi, con la quale, naturalmente, non si risolve il problema, ma è un atto simbolicamente forte. Non solo è un compendio di tutta la problematica legata ai roghi, ma un modo per dire ‘questo è il primo atto e questa amministrazione farà di tutto per risolvere l’annoso problema’. Cercheremo, grazie al protocollo d’intesa firmato in Prefettura dal ministro dell’Ambiente Sergio Costa e dal prefetto che assegna un milione e 200mila euro a Caivano, di completare il sistema di video sorveglianza e di incominciare a risolvere, insieme a tutti gli attori in campo, questa problematica che ammorba l’aria non solo dal punto di vista fisico, ma anche morale. I cittadini caivanesi sono afflitti da questo problema e io, insieme ai miei collaboratori, metterò in campo la massima determinazione per risolverlo”.

Il Comune di Caivano è stato sciolto per infiltrazione camorristiche ed è in bancarotta. Come ci si può risollevare da queste situazioni che pesano come un macigno su tutta la città?
“Avendo ferme e precise delle linee maestre. Intanto, sulla legalità, ho già chiesto un incontro al prefetto di Napoli Marco Valentini che conosce molto bene la realtà di Caivano essendone stato commissario straordinario qualche anno fa. È stato molto determinato nell’abbattimento della villa Moccia, diventato un presidio di legalità e un atto anche simbolico. Ovviamente l’amministrazione sarà determinata ad assumere decisioni importanti sul piano della legalità e della trasparenza. Questa è una cosa che assumo come principio assoluto. Dall’altro lato, è chiaro che siamo in dissesto economico e questo ci mette in difficoltà anche per le misure minime da adottare, ad esempio per la manutenzione delle strade. Abbiamo, però, delle grandi opportunità. Ci sono notizie dalla sottosegretaria all’Economia Mirella Liuzzi che Caivano beneficerà di uno stanziamento straordinario di quasi 3 milioni di euro. La nostra amministrazione lo utilizzerà per fare una manutenzione profonda, a partire dalla rete idrica e dalle strade. Un’altra possibilità sarà un fondo di rotazione per le progettazioni. Se vogliamo intercettare i finanziamenti, compresi quelli del Recovery fund, noi dobbiamo avere un pacchetto di progetti già pronti. Quindi, quando arriverà il finanziamento, noi sapremo già come spendere i soldi. Il fondo di rotazione ci consentirà di avere una serie di progetti coerenti con la nostra idea di città. Non sarà più possibile fare un progetto arruffato in 30 giorni. Così non solo non si fa un buon servizio alla città, ma soprattutto si spendono male i soldi e si rischia di non intercettare i finanziamenti. Ci sono anche altre possibilità. Mi riferisco, ad esempio, all’eco bonus che il Governo ha messo a disposizione per i privati. Una misura straordinaria per l’energizzazione degli edifici e per renderli solidi dal punto di vista sismico. Ci darà un’ulteriore possibilità di muovere l’economia, ma anche di migliorare dal punto di vista della bellezza la nostra Caivano”.
Il Parco Verde rimane un pezzo di città emarginato e con tutti i problemi che conosciamo. Da sindaco quali azioni intende intraprendere per cercare di migliorare la situazione in quella parte di territorio?
“Le problematicità riguardano tutte le periferie. Come dice Papa Francesco bisogna partire dalle periferie non perché sono l’ultima parte della città, ma perché sono l’inizio. Sono abbandonate da sempre. L’edilizia residenziale sociale va diffusa all’interno del tessuto urbano. Non si può tutto concentrare in un’area, che tra l’altro è separata anche fisicamente da una strada. Sul Parco Verde per me bisogna perseguire una serie di obiettivi. Il primo è quello di tentare l’operazione che ha già fatto il Comune di Napoli nel 2006 il quale, attraverso un accordo di programma con la regione Campania, ha determinato l’abbattimento delle ‘Vele’ di Scampia. Il primo punto è, dunque, questo: abbattere e ricostruire i palazzi in una condizione diversa e migliore per i cittadini, di vivibilità, salubrità e diffusione all’interno del tessuto urbano. Lo chiederemo al prefetto e alla Regione Campania. Se non ci riusciamo dobbiamo dare dei servizi ai cittadini del Parco Verde, che al di là di alcune criticità notevoli, sono persone perbene e straordinarie che la mattina vanno al lavoro e che sono penalizzati doppiamente dall’immagine negativa del luogo. Dobbiamo, quindi, offrire i giusti servizi, se vogliamo determinare un’inversione di tendenza. Se non va avanti il progetto dell’accordo di programma per l’abbattimento dei palazzi, dobbiamo applicare l’eco bonus su quegli edifici, ridargli dignità. Sono stati costruiti in malo modo, ma dovremo sistemare legalmente anche tutta la gestione non solo dei canoni, ovviamente venendo incontro a chi ha difficoltà economiche. Non avendo personale a sufficienza, io penso a un appalto per la gestione complessiva di tutto il Parco Verde. Anche di questo ne parleremo con il prefetto, e assicurarci l’attenzione delle forze dell’ordine. Lo Stato, inoltre, deve intervenire con più lavoro, più istruzione, più cultura e più sport. Le vicende tristi di pedofilia da un lato o di non tolleranza delle diversità dall’altro, purtroppo possono succedere in tutto il mondo. In questo caso, però, bisogna intervenire con un processo di educazione al sentimento. Una cosa che ho promesso, su cui stiamo già lavorando, è creare un laboratorio di educazione al sentimento e di contrasto al femminicidio, che dedicheremo a Maria Paola Gaglione. Bisogna capire che non c’è nulla di male nell’amore, qualunque esso sia”.
Lei ha accennato alla giunta. Ci può dare delle anticipazioni?
“Sarà una giunta politica, di caivanesi e soprattutto di persone non sfaticate. Tutti quanti devono conoscere la realtà e uscire per strada, farsi vedere in mezzo alla gente. Devono essere a confronto con le persone costantemente. La politica deve ritornare a essere tale. Le abbiamo viste le giunte dei professori. Saranno anche dei luminari, ma la politica è altro. Non può essere fatta solo dai centri studi. È importante la loro funzione, ma la politica deve confrontarsi con la quotidianità, con i problemi reali. Ci vuole gente che corre e sa come risolvere i problemi”.
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