I versamenti delle pensioni del mese di marzo 2023 includeranno la rivalutazione degli assegni e il versamento degli arretrati. L’Inps, con una circolare, ha indicato i calcoli della perequazione che riguarderanno chi percepisce un trattamento pensionistico superiore a quattro volte il minimo. Ma non vale per tutti: come ha spiegato l’Inps, chi usufruisce dell’Ape sociale non ne ha diritto.

Quindi, il maxi assegno spetta solo a chi ha un reddito da pensione superiore a 2.101,52 euro. Chi è sotto la soglia ha già ricevuto da gennaio la rivalutazione piena, cioè l’assegno maggiorato del 7,3%. L’Inps, infatti, per questa fascia aveva subito recepito le indicazioni dell’ultima Manovra. Per le altre fasce, invece, si adeguerà da marzo e liquiderà anche gli arretrati dei due mesi precedenti.
Nello specifico la rivalutazione per scaglioni:
- Le pensioni tra i 2.101,53 euro e i 2.626,90 euro verranno rivalutate del 6,21% (l’85% del 7,3% di adeguamento massimo)
- Le pensioni tra 2.626,91 euro e i 3.152,28 euro verranno rivalutate del 3,87% (il 53% del 7,3% di adeguamento massimo)
- Le pensioni tra i 3.152,29 euro e i 4.203,04 euro verranno rivalutate del 3,43% (il 47% del 7,3% di adeguamento massimo)
- Le pensioni tra i 4.203,05 euro e i 5.253,80 euro verranno rivalutate del 2,70% (il 37% del 7,3% di adeguamento massimo)
- Le pensioni superiori ai 5.253,81 euro verranno rivalutate del 2,34% (il 32% del 7,3% di adeguamento massimo).
Gli aumenti, come ricorda il Sole 24 Ore, scattano sul trattamento lordo “virtuale” di dicembre 2022, cioè quello spettante al lordo del conguaglio dello 0,2% scattato a novembre 2022 per il recupero dell’inflazione 2021 e al netto dell’eventuale anticipo del 2% erogato nel mese di ottobre 2022 sugli assegni non superiori a 2.692 euro al mese.
L’Inps ricorda anche che sono ripristinate le cosiddette “fasce di garanzia”, con cui si impedisce che il trattamento pensionistico, per effetto della rivalutazione della fascia corrispondente, raggiunga un livello inferiore rispetto al più alto trattamento localizzato nella fascia precedente. In questo caso viene garantita la rivalutazione più elevata della fascia precedente. Nel suo messaggio, l’Inps ha ribadito che dalla perequazione sono escluse le prestazioni di accompagnamento alla pensione come l’Ape sociale, che non vengono rivalutate per tutta la loro durata.
