Questa mattina dopo che è decaduta la carica parlamentare e la conseguente immunità, sono stati notificati all’ormai ex senatore di Forza Italia Luigi Cesaro gli arresti domiciliari emessi nei suoi confronti dall’autorità giudiziaria.
L’inchiesta che riguarda il politico di Sant’Antimo, è quella condotta da Dda e carabinieri del Ros di Napoli su un presunto patto politico-mafioso nella sua cittadina d’origine. Titolari ne sono le PM Giuseppina Loreto e Celestina Carrano. Secondo gli inquirenti, esisteva una «relazione d’affari» tra la famiglia di Luigi Cesaro e il clan Puca, influente nella zona. Il Parlamento però aveva negato l’autorizzazione a procedere nei confronti dell’allora senatore. Cesaro finì sotto inchiesta nel giugno 2020 insieme con il fratello Antimo Cesaro, per il quale venne disposto il carcere, mentre furono disposti i domiciliari per Aniello e Raffaele Cesaro, tutti sotto processo davanti al giudice del tribunale di Napoli Nord.
A dicembre 2021, la giunta per l’immunità decise di negare la richiesta di autorizzazione a procedere all’esecuzione della misura cautelare ipotizzando un “fumus persecutionis” ai danni del parlamentare di Forza Italia. Dodici furono coloro che votarono a favore mentre sette si astennero. Inoltre, Il 29 aprile scorso il tribunale del Riesame aveva già respinto un’altra richiesta di arresti domiciliari nei suoi confronti riguardante l’inchiesta sull’area ex Cirio di Castellammare. La Procura ricorse in Cassazione. Cesaro, tramite i suoi legali, ha fatto sapere nei giorni scorsi di non essersi ricandidato proprio per rispetto del lavoro della magistratura e per dimostrare nelle sedi opportune la propria innocenza.