Ieri, 25 agosto, è stato celebrato l’anniversario della morte di Jerry Essan Masslo, il giovane sudamericano che lavorava nei campi di Villa Literno per la raccolta dei pomodori, freddamente ucciso durante una calda notte del 1989. Da quel momento in poi, l’immigrato è diventato simbolo del movimento per i diritti e per la pari dignità: dopo quell’orribile vicenda, in Italia, per la prima volta si è aperto un dialogo concreto sulla questione migratoria. Come lui, un’altra figura di riferimento è stata l’artista Miriam Makeba, una donna eccezionale proveniente dallo stesso paese di Masslo, morta per un infarto nel novembre 2008, al termine di un concerto a Castel Volturno tenuto in ricordo di 6 ghanesi uccisi dalla camorra. Mama Africa, così era conosciuta da tutti, viene oggi ricordata con un cippo nella piazza di Baia Verde, eretto dalla Regione Campania e molto vicino a un altro di monumento, quello dedicato a Mimmo Noviello, vittima innocente di camorra.
Nel segno della memoria e dell’integrazione, sabato, alle ore 11, sul lido Luise, sempre a Castel Volturno, Piazze dei saperi e dei colori presenterà il nuovo saggio di Gianni Cerchia, Tra accoglienza e pregiudizio. Emigrazioni e immigrazioni nella storia dell’ultimo secolo: da Sacco e Vanzetti a JE Masslo. Un evento inserito nel programma “Per ripartire con la cultura”, a cui parteciperanno, insieme all’autore, Virginia Crovella, Daniele Moschetti, Cidis Onlus e Michele Zannini. Oltre alla presentazione del libro sarà inaugurata anche l’esposizione delle opere dell’artista Gustavo Delugan. Il ruolo di coordinatore di tale evento sarà affidato a Pasquale Iorio. Quello di Cerchia è un libro che propone una tematica che è il cuore del programma, per tenere costantemente viva la fiamma di personaggi della nostra storia contemporanea diventati simbolo della lotta per i diritti umani. Un ricordo tenuto vivo anche grazie alle iniziative del territorio. A fine settembre, dopo le elezioni regionali, verrà organizzato un concerto multietnico, con la partecipazione di artisti conosciuti in tutto il mondo, come la cantante italo-tunisina Taled Ben Kaleb, insieme ad altri artisti campani. Un modo, questo, per far ripartire la cultura anche in zone più difficili come Castel Volturno e l’intera costiera domiziana e per diffondere valori come quelli dell’accoglienza e della convivenza tra popoli diversi, attraverso il linguaggio universale della musica.
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