Una scoperta che, un gruppo di ricercatori guidato da Jochen Buck e Lonny Levin, entrambi dell’unità per la ricerca biomedica Weill Cornell Medicine, della Cornell University, ritengono potrebbe essere un punto di svolta per la contraccezione. Se davvero dovesse funzionare, questa potrebbe essere una rivoluzione, soprattutto togliendo il peso del controllo sulle nascite dalle spalle delle donne.

Al momento le sperimentazioni si sono rilevate efficaci sui topi, ma a breve sono previsti test sugli esseri umani.In pratica si tratta di un inibitore della fertilità maschile, ma a tempo che in 24 ore la fa tornare ai livelli precedenti. L’enzima su cui si sono concentrati i due professori, è l’adenilato ciclasi. Studiandolo per altre ricerche, si sono resi conto per caso che era in grado di bloccare la fertilità dei topi. Approfondendo il dato emerso, Buck e Levin hanno trovato conferma che la sterilità maschile possa dipendere da un’inibizione congenita della proteina dell’adenilato ciclasi.

Nel dettaglio, a differenza delle pillole anticoncezionali femminili, questa nuova pillola non contiene ormoni, agisce impedendo a una proteina di legarsi alla vitamina A. In sostanza rende, temporaneamente, gli spermatozoi incapaci di raggiungere l’ovocita per fecondarlo. Il composto può essere assunto prima di avere un rapporto sessuale e il suo effetto termina il giorno successivo. Il risultato dello studio e stato pubblicato sulla rivista Nature Communications e finanziato dai National Institutes of Health (Nih).
La pillola inoltre non sembra avere effetti collaterali, grazie appunto all’assenza di ormoni non sono state rilevate conseguenze neanche dopo essere stata somministrata un’overdose da farmaco.
